s

La personalità di Sempio e l'ossessione per Stasi all'esame della Procura
Oggi 24-05-25, 07:52
L'ossessione per Alberto Stasi. E una personalità «disturbata», celata dietro il carattere introverso, controllata all'apparenza attraverso la passione per il Krav Maga, l'arte marziale israeliana di autodifesa, e le sedute motivazionali di un guru. È per tracciare il profilo psicologico di Andrea Sempio, il nuovo indagato per il delitto di Garlasco, che la Procura di Pavia ha chiesto ai carabinieri del Racis, il Reparto analisi criminologiche, una consulenza tecnica per scoprire cosa si nasconda nella mente di Sempio. All'attenzione degli inquirenti, sempre più convinti che l'indagato possa aver agito con altre persone per uccidere Chiara Poggi, il 13 agosto 2007, ci sono vecchi diari, manoscritti e concetti allarmanti. «Ho fatto cose così brutte che nessuno può neanche immaginare», sarebbe una delle frasi più enigmatiche, al vaglio degli investigatori. Nulla di rilevante per i legali di Sempio, Massimo Lovati e Angela Taccia, che minimizzano i «pensieri» del loro assistito come il frutto di una giornata «no». Eppure, agli atti, ci sono giornate su giornate. Intercettazioni della nuova inchiesta, su cui al momento c'è il massimo riserbo, ma anche di quella vecchia, partita a dicembre 2016, quando l'amico di Marco Poggi fu accusato per la prima volta di omicidio, dopo che la difesa di Stasi, condannato a 16 anni per il delitto, collegò il Dna sotto le unghie della vittima con il profilo genetico di Sempio. E in quel periodo, tre settimane dei due mesi di un'inchiesta lampo finita con l'archiviazione, l'indagato parlava continuamente da solo in auto. Aveva iniziato anche ad ascoltare un cd motivazionale di un guru. Il 15 febbraio 2017 Sempio, in silenzio, sente una sessione su come smaltire l'adrenalina e l'importanza di reintegrare il testosterone. E all'improvviso: «Sette o otto persone che mi stavano...Non è che puoi far tanto, anche perché non puoi saltar dentro e cavare gli occhi alla gente». I carabinieri che lo intercettano scrivono che fa riferimento «forse a una rissa», ma non capiscono se la stia vivendo solo nella sua mente o la stia semplicemente ricordando. «Mi sono buttato dentro», continua, «sono andato a vedere i parametri della...ho preso la testa l'ho messa sotto il mio braccio, l'ho girato verso il muro e mi sono messo sopra di lui...quindi la gente picchiava me. Sono stato io a prendere, sarà durato 15-20 secondi...alla fine quando sono arrivati gli altri che hanno tolto sti ragazzi, io avevo la camicia a pezzi, qualche spelone...però io cioè non avevo un cazzo...in realtà ho detto prendo l'altra camicia e vado avanti». Sempio passa dai commenti sulle «persone trasandate» alla stizza per la gente che si interessa troppo al caso. E il 14 febbraio il suo pensiero va a un amico del giro del Santuario, che meno di un anno prima si era messo una corda al collo, con un nodo scorsoio difficile da realizzare. «Era un grande amico, davvero un grande amico, siamo cresciuti assieme poi negli ultimi anni ci siamo persi», dice Sempio con un tono di voce che non sembra trasparire emozioni. «Da 0 a 18 anni tutte le cazzate le abbiamo fatte assieme», continua, «tutte le cose le abbiamo fatte assieme, ci vedevamo tutti i giorni.. e poi un anno fa si è impiccato...Michele si è impiccato, si è impiccato, si è impiccato...Michele si è impiccato, Michele si è impiccato, si è impiccato, si è impiccato, Michele si è impiccato», e così via come un disco rotto. Il primo dei tre monologhi che Sempio dedica all'amico suicida. Rilevanti, ancora, per gli inquirenti, due post su Facebook, che rappresenterebbero la punta dell'iceberg dell'ossessione per Stasi. Quello del 17 dicembre 2014, giorno della condanna in appello bis di Alberto, è un disegno di due ragazzi e una volpe che li guarda, con la frase del Piccolo principe: «L'essenziale è invisibile agli occhi, non dimenticare il mio segreto». L'altro, poche ore prima della sentenza definitiva della Cassazione del 13 dicembre 2015, è una pittura rupestre del sacrificio di un animale.
CONTINUA A LEGGERE
6
0
0
Guarda anche
Il Tempo
12:24
Cercate la pace, lo dobbiamo ai bimbi delle terre martoriate
Il Tempo
12:00