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La sinistra protesta in Prefettura per chiedere il rilascio del leader filo Hamas
Oggi 26-11-25, 07:39
Ci mancava solo la solidarietà espressa nei confronti di un appartenente alla fratellanza musulmana. In questo caso, però, a scendere in piazza non sono le solite sigle extraparlamentari, ma anche esponenti dell'opposizione. Centinaia le persone riunitesi ieri in piazza Castello, davanti alla prefettura di Torino, per chiedere la liberazione di Mohamed Shahin, 46 anni, imam della moschea Omar Ibn Al Khattab di via Saluzzo, raggiunto da un decreto di espulsione con rimpatrio immediato in Egitto. Alla manifestazione erano presenti anche la consigliera comunale del Pd Ludovica Cioria e il suo collega Dem Ahmed Abdullahi, la consigliera regionale Avs Alice Ravinale, la consigliera comunale Avs Sara Diena e la consigliera comunale M5S Valentina Sganga. Non bastava la vicinanza al filo Hamas Mohammad Hannoun, ora si mobilitano persino per chi sostiene apertamente i terroristi, ed è stato riconosciuto come esponente della Fratellanza Musulmana. Si rendono conto i partiti in questione di quella che dovrebbe rappresentare una netta distinzione tra cause umanitarie e fiancheggiamento ad Hamas? Anche perché la solidarietà arriva proprio dagli estremisti, e tra loro c'è proprio Hannoun che, con Brahim Baya, ha lanciato una petizione per non farlo rimpatriare in Egitto. In piazza c'erano - Torino per Gaza, un contenitore di altre realtà in cui confluiscono anche i centri sociali come Askatasuna, Osa Cambiare rotta, sindacati tra cui il Cobas, Potere al Popolo. Poi l'immancabile Davide Piccardo, che non solo fa un video in sostegno dell'amico dei terroristi ma, tramite il suo sito «La Luce», che sovente ha preso di mira Il Tempo, accusa il governo Meloni di aver «deportato» l'imam solo perché ha difeso Gaza. Secondo questa equazione, allora, dovrebbero essere rimpatriati migliaia di palestinesi che sono scesi in piazza e che hanno manifestato per la "causa di Gaza". Mesi di silenzio dopo le nostre domande rivolte all'opposizione peri loro legami con Hannoun. Oggi diranno che non sapevano chi era Shahin? O ammetteranno di essere dalla parte di un amico dei terroristi? La peggior propaganda che si può fare è tentare di obnubilare la mente di chi in quella causa crede davvero, strumentalizzandola e usandola per meri scopi e calcoli elettorali. Qualcuno di loro deve spiegarci, perché si tratta di difesa della sicurezza nazionale, un bene supremo (e forse non è tale per chiunque), che cosa ci fanno con chi elogia un massacro, con chi fa parte di un'organizzazione che vuole la distruzione dello Stato di Israele. A insorgere è Silvia Sardone, vicesegretario della Lega: «La sinistra riesce incredibilmente a difendere sempre le persone sbagliate e, in questo caso, arriva a schierarsi dalla parte dell'imam di Torino. È francamente sconcertante che la sinistra non si interroghi sul profilo estremistico di questo personaggio. Del resto, nei cortei filo-Hamas che vediamo nelle piazze italiane, la sinistra marcia a braccetto con chi inneggia ai terroristi e sostiene posizioni islamiste. Noi della Lega siamo dalla parte della legalità, mentre Pd e compagni, pur di ottenere qualche voto nelle comunità musulmane, finiscono per sottomettersi anche a chi esprime posizioni anti-occidentali e antisemite». E l'europarlamentare Anna Maria Cisint: «Ora servono regole precise con le comunità Islamiche e le chiusure dei fantomatici centri islamici, vere e proprie moschee abusive dove non sappiamo chi e cosa viene predicato». Così come il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretari provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino: «Da una parte c'è il Governo che fa rispettare le norme, dall'altra c'è il sindaco Lo Russo che continua a flirtare ambiguamente con gli ambienti anarchici, autonomi e pro Palestina legati ad Askatasuna. Ognuno sceglie da che parte stare: noi staremo sempre dalla parte della legalità e della sicurezza dei cittadini». A ribadire la posizione di FdI è Augusta Montaruli: «La domanda adesso sorge spontanea: quali aiuti ha avuto questo soggetto per i suoi proseliti d'odio e violenza? Fiancheggiatori degli estremisti islamici non possono trovare spazio a Torino come nel resto d'Italia». Ci sarà un giudice a Berlino che chieda loro, almeno, il perché stiano al fianco di chi odia l'Italia e l'Occidente?
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