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Ramadammi un consigliere, il partito musulmano di Tieri lancia la scalata al Campidoglio
Oggi 20-11-25, 07:25
Il gruppo di musulmani «MuRo27» esce allo scoperto, lancia la sua prima proposta politica rivolgendosi anche al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e risponde al Tempo, che ha scoperto l'esistenza di «Musulmani per Roma 2027». Un gruppo che, come fanno sapere loro «si è costituito a Roma», ed è composto da «musulmani che vivono, studiano e lavorano nella capitale e che vogliono contribuire alla discussione politica in vista delle elezioni amministrative del 2027». Loro hanno dichiarato pubblicamente il loro intento, che è quello di incidere sull'agenda politica, basandosi su principi della religione musulmana. A parlare nel video è Francesco Tieri, ingegnere convertito all'islam che sta dietro la nascita di questo progetto: «Non abbiamo fatto in tempo a presentarci che siamo finiti sulla prima pagina nei Tg come i musulmani che vogliono marciare su Roma. Non esiste alcun partito islamico che vuole prendersi il Campidoglio, né tanto meno piazza San Pietro. Siamo un gruppo di musulmani che vive a Roma e vuole contribuire alla discussione in vista delle elezioni politiche del 2027. Abbiamo anche noi il nostro diritto di parola? Secondo qualcuno no, ma a Roma ci siamo anche noi, Roma è anche la nostra città e noi vogliamo dire la nostra». Ed ecco che lanciano la loro prima proposta politica: «Chiediamo all'attuale amministrazione capitolina di dare attuazione all'articolo 20 dello statuto della città, l'elezione dei consiglieri aggiunti, ovvero consiglieri eletti tra i cittadini stranieri residenti. Quindi, tutte le comunità di origine straniera, non solo quelle a maggioranza musulmana. Non si tratta di una proposta da discutere e da votare ma di una già esistente che da tanti anni non viene applicata. E, a quanto pare, neanche l'attuale amministrazione, sembra intenzionata a farlo». Quindi, in buona sostanza, sottolineano di non essere come forma un partito politico, ma sono stati proprio loro a specificare che le loro proposte non fossero casuali, bensì intendono promuovere e stimolare idee e proposte politiche di utilità collettiva coerenti con l'appartenenza religiosa dei propri membri. E, in tutto ciò, sembra che dietro ci possa essere anche l'imam della moschea di Centocelle Ben Mohamed Mohamed: contattato dal giornale, non ha voluto né confermare né smentire. «Non ho risposte. Non posso dire si o no», ha risposto. Ma il legame tra Tieri non è nuovo: ha frequentato il mondo dell'associazione Al Huda (di Centocelle), tanto da aver organizzato proprio in Via dei Frassini una delle tappe della raccolta firme per la sua candidatura nel 2021 alle primarie del centrosinistra per la presidenza del V municipio. Un municipio, il V, dove sorgono la maggior parte dei luoghi di culto abusivi presenti nella capitale, essendo un punto di ritrovo chiave per la comunità islamica romana. Era stato proprio lui a dire che «Non ho un partito alle spalle e una struttura. Sono musulmano. Ho chiesto aiuto nei centri di preghiera per la raccolta delle firme. E questo ha avviato uno straordinario processo di protagonismo delle persone, che hanno iniziato ad attivarsi per me, organizzando comizi, scrivendo volantini in lingua. Dalle moschee ho iniziato a girare per i bar, le frutterie. Ho scoperto un mondo completamente ignorato dalla politica». Oggi Tieri, autore per il sito islamico «La Luce», gestito dai fratelli Piccardo (uno dei due è consigliere dell'Ucoii) che si è più volte scagliato contro il giornale, ha deciso di dar vita a un gruppo che incida nella politica italiana. Dopo il caso della lista interamente islamica nata a Monfalcone (in Friuli), è il primo caso di islam politico ben definito e soprattutto organizzato che sta preoccupando sia il centrodestra che l'opinione pubblica.
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