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Immobiliare di Allah: Hannoun in versione Salis lancia il suo "piano casa"
Oggi 21-11-25, 07:42
Ci mancava la versione «Robin Hood» di Mohammad Hannoun. Il giordano filo Hamas, destinatario di un foglio di via da Milano per istigazione all'odio, ora si sta riposizionando e "convertendo" alla politica. Nasce la sua ver- I:Li:) } sione 2.0 in cui decide di mobilitare le piazze e ci infila la causa gazawi pure qui: «Da Milano alla Palestina la casa è un diritto», scrive lanciando il corteo del 22 novembre nel capoluogo lombardo. I temi? Lo stop al caro affitti e alla speculazione immobiliare «per un tetto agli affitti e più case popolari», «soluzioni all'emergenza abitativa», «la difesa dei quartieri e della città pubblica». Ecco, quindi, che dopo le prove tecniche di partito islamico, vediamo le prime proposte politiche. Hannoun si era riunito con Marta Collot di Potere al Popolo, l'Ubs (Unione sindacale di base) e altre sigle, in quelle che noi abbiamo definito «tappe del tour elettorale». La Palestina non riempie più le piazze come una volta, soprattutto dopo la tregua ottenuta con il piano Trump, ed è per questo che c'è qualcuno che ha scelto di cambiare volto, tentando di mantenere il medesimo appeal sulle persone con temi che, a tutti gli effetti, sono e restano una priorità per i cittadini. Il disegno è chiaro: intercettare i trend, parlare alla pancia degli italiani, condividere i bisogni essenziali come quello di «difendere la città pubblica». Il suo è un manifesto a tutti gli effetti, in cui il fulcro è proporre soluzioni contro l'emergenza abitativa. Un tema che, si sa, porta con sé una buona dose di consenso. Però non è tutto, perché oggi Hannoun terrà su zoom un altro evento: «Il viaggio della Flotilla di Yasine Lafram», ovvero il responsabile dell'Ucoii (l'unione delle comunità islamiche italiane). Ma perché Lafram, che si mostra come il volto moderato dell'islam, incontra chi invoca la legge del taglione in piazza? Le stesse piazze in cui si grida «Intifada»? Questo come si concilia con il punto 3 dello statuto Ucoii che dice di «promuovere il messaggio religioso di pace e speranza espresso nella Carta dei Musulmani d'Europa firmata a Vienna nell'aprile del 2006»? Cosa c'entra parlare della pena di morte come fatto da Hannoun con lo scrivere che «i principi ispiratori dell'appartenenza all'Islam sono la pace, la fratellanza, il rispetto della dignità umana, i valori dell'uomo, della donna e del minore, la centralità della famiglia, il rifiuto di ogni forma di violenza e l'importanza dell'integrazione dei musulmani nella società europea mediante il loro contributo alla vita democratica»? Hannoun è sanzionato dagli Usa perché propaggine di Hamas in Italia, eppure il rappresentante dell'Ucoii, che dovrebbe promuovere il dialogo interreligioso, è ospite di un suo evento. Nulla di strano?
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