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Le Marche alle urne: Acquaroli ci spera. E Ricci fa credere che si voti a Gaza
Oggi 29-09-25, 08:06
Nell'ultimo post pubblicato ieri sui social Matteo Ricci è stato più sobrio: «Andiamo a votare per il futuro delle Marche». Venerdì, durante la chiusura della campagna elettorale, era stato molto più esplicito: «Si vota per le Marche e per la Palestina». Il candidato del campo largo si è inventato anche il «treno per Gaza», in pratica l'ultimo argomento per rientrare in partita. D'altra parte le previsioni per l'eurodeputato sono in salita, «tentar non nuoce». Gli ultimi sondaggi pubblici (per legge si possono diffondere fino a due settimane prima del voto) danno il suo sfidante di centro destra favorito, con un vantaggio che varia a seconda degli istituti ma che in media sta fra i 3 e i 4 punti. Una previsione che ha inferto un colpo quasi mortale alla «narrazione» del Nazareno: «Ci aspetta un testa a testa». E Francesco Acquaroli, il Governatore in carica candidato dal centrodestra, ha scelto un confronto elettorale ancorato al programma della Regione. Con qualche stoccata partita negli ultimi giorni: «Non hanno mai parlato dei temi veri. La sinistra promette certi modelli ma mi chiedo dove pensano di trovare i soldi: aumentano le tasse?». Il risultato dei seggi (che chiuderanno alle 15) è atteso con ansia al Nazareno, le Marche sono la prima Regione ad andare alle urne, naturale che il suo responso possa fare tendenza anche nei successivi test (la Calabria la prossima settimana, poi la Toscana ed infine Veneto, Campania, Puglia). Sotto la lente di ingrandimento i rapporti interni al campo largo, in modo particolare il contributo incassato dal M5S alla volata finale dell'ex sindaco di Pesaro. Nel centrodestra, la performance del Presidente, militante storico di Fratelli d'Italia, potrebbe indicare lo stato di salute del partito di Giorgia Meloni e della sua maggioranza. In pratica un test prima del voto nazionale del 2027. La segretaria del Pd era partita in estate promettendo una spallata al Governo, e consigliando al suo candidato di usare temi nazionali. Poi il primo passo falso, l'inchiesta della procura di Pesaro, con Ricci indagato per concorso in corruzione. Con Giuseppe Conte che dopo tre giorni di indecisione, assolve l'eurodeputato e lo mette sotto osservazione. Un clima che ha impedito al campo largo di fare una campagna elettorale «unitaria»: l'inquilina del Nazareno e l'avvocato di via di Campo Marzio mai sullo stesso palco insieme. L'opposto del centro destra, che venerdì ha chiuso con Giorgia Meloni, Matteo Salvini ed Antonio Tajani. Tema rilevante della battaglia elettorale: l'ampliamento alle Marche dello Zona economica speciale (Zes). Per il Presidente della Regione: «Un risultato enorme perché viene riconosciuta e concessa grazie al Governo Meloni anche per le aree in transizione e prevede per tutto il territorio regionale misure fondamentali come la semplificazione e il sostegno all'occupazione, che da sempre vengono richieste a gran voce dalle imprese, e per le aree maggiormente depresse anche il credito d'imposta». Secca bocciatura invece dall'eurodeputato Pd: «Si tratta di uno spot elettorale in piena campagna elettorale. Non si può venire a tirare fuori dal cilindro la Zes, che è piena di finzioni, non è un decreto legge, non c'è un euro e con ogni probabilità bisognerà aspettare la legge di bilancio 2026». Poi c'è lo spettro dell'astensione: alle 19 di ieri l'affluenza è stata del 30,23 per cento. Il cambiamento di marcia del campo largo arriva invece in vista del traguardo finale: «Puntiamo tutto su Gaza». Con la promessa di Ricci: «Nel primo Consiglio regionale che guideremo, riconosceremo lo Stato di Palestina». E l'attacco (nazionale) al centrodestra: «Restano in silenzio davanti alle violazioni dei diritti umani, noi scegliamo di stare dalla parte di chi soffre, di chi chiede giustizia». Così a chiudere la campagna elettorale dell'ex sindaco ad Ancona, sono stati Arturo Scotto ed Annalisa Corrado, la coppia di parlamentari a bordo della Flotilla, impegnati in un lungo collegamento con la piazza. Nella speranza che facciano il miracolo.
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