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L'intervista a Cerno: “Questo governo è la cosa più liberale che c'è in Italia. Oggi Craxi sarebbe uguale a Meloni”
Oggi 17-05-25, 09:10
“Che ballo sei?”. “Io penso di essere una rumba, ma mi dicono che sono una tarantella, non ho capito bene perché, però la tarantella espelle i demoni, allora in questo senso sono una tarantella perché ogni cosa che dico espello un demone”. Inizia così l'intervista di Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo a Tango, il programma di Rai2 condotto da Luisella Costamagna. Ed ecco il botta e risposta dell'edizione del 16 maggio: Sei un po' come il gatto di Schrödinger, a seconda degli osservatori, sei due persone diverse… De Benedetti ha sempre capito chi ero e quindi ha scelto qualcuno che non era conforme alla storia della sua vita e dei suoi giornali quando ha capito che l'Italia cambiava, io l'ho raccontato e per un periodo ha funzionato, evidentemente l'Italia è cambiata talmente tanto che a un certo punto serviva uno un po' meno “Strambo” per tornare a casa. Come fai a essere di sinistra e sostenere insieme Giorgia Meloni che è notoriamente, legittimamente di destra? È semplicissimo. Io nasco nel '75 e quindi voto per la prima volta nel '93, quando cade il partito socialista, io in quel momento avrei votato Craxi, oggi se Craxi tornasse dalla tomba, sarebbe uguale a Giorgia Meloni, non certo a Elly Schlein. È l'uomo che ha messo le bandiere tricolori sui palazzi, che ha imposto l'inno nazionale, che ha parlato per primo di made in Italy, che ha parlato di socialismo tricolore, che ha parlato di patria, cioè esiste in quella destra che la sinistra non capisce più e usa il termine fascista per dire che non ha nulla da dire, non capisce il momento, parlano d'altro, molto della sinistra che l'Italia non ha mai realizzato. Perché appena ha provato, sono arrivati gli ex PCI e hanno fatto il comunismo nuovo. Nel '95 appena ventenne ti candidi, non eletto, con Alleanza nazionale a Udine, poi però fai l'assistente del sindaco del Partito Democratico della sinistra… Beh questo era sbagliato su Wikipedia, perché Wikipedia scrive una marea di scemenze da cui noi dipendiamo, quindi una delle mie forze è che non leggo Wikipedia. Io mi candido con Alleanza nazionale e lo rivendico, perché era nel '95 l'unico partito di tutta la città, da destra a sinistra, che voleva intitolare il teatro a Pierpaolo Pasolini. Siccome Pierpaolo Pasolini era omosessuale, la sinistra non voleva. C'è un passaggio politico di cui ti sei pentito? Sì, il silenzio di quando non ho spiegato bene che cosa vedevo. Faccio un esempio, il Partito Democratico con cui io mi sono candidato aveva un segretario che si chiama Matteo Renzi. Oggi il Partito Democratico che ha il segretario Elly Schlein sta facendo un referendum per cancellare il Partito Democratico che fece Matteo Renzi. Quindi va bene che io sarò strano, ma saranno più strani loro, se mi permetti, perché almeno io sono strano gratis, loro costano 140 milioni con questa storiella. Dicevi prima che avresti votato Craxi… Sì, lo voterei ancora, solo che me l'hanno messo sotto terra. Possiamo dire che in politica ti piace l'uomo o la donna forte? No, allora io non ho sostenuto Renzi. Se tu mi fai la domanda, cosa dice la Schlein di te, io rispondo che hai ragione. Io non ho mai sostenuto Renzi. Io sono il direttore dell'Espresso che ha fatto l'inchiesta in copertina, che ha mandato in galera i genitori di Renzi. Mi sono candidato in un collegio uninominale con quattro partiti che avevano contro la sinistra, che candidava un altro, e la destra. E ho vinto a Milano. Unico senatore della sinistra che vince nel nord in quelle elezioni quando a Renzi gli fischiavano tutti. Quando Renzi era potente, io stavo all'opposizione. Quindi io sono contro l'uomo forte. Sono entrato in Parlamento con lui, ma con lui sconfitto. Quando erano scappati tutti quelli che avevano fatto i renziani, quando comodava e facevano gli anti-renziani quando era comodo. Quindi che mi venga a fare la morale chi ha usato Renzi e poi l'ha scaricato, e oggi sta con la Schlein, a fare il referendum contro sé stesso, questo non lo accetto. La Meloni sarà forte, ma io non è che sto con la Meloni. Io dico che questo governo è la cosa più liberale che vedo in Italia. Tutto qua, siccome sono liberale… Che voto gli dai in due anni e mezzo a questo governo? Qual è la cosa migliore che ha fatto? E dimmi anche il peggiore errore… Gli do il voto un po' più basso dei sondaggi, nel senso che credo che abbia costruito l'ipotesi di poter fare qualcosa. Sicuramente prende un voto altissimo a livello internazionale. L'Italia era un Paese che faceva la fila per andare da Erdogan, che prendeva ordini dall'Europa, che ha messo in ginocchio la classe media. Oggi è un Paese che vuole cambiare il corso della politica estera. Non lo farà, come lo dicono gli editorialisti di grandi giornali. Ma lo fa, mentre non si vedrà a dieci anni. L'errore? Non credere fino in fondo che può esistere una destra italiana, oggi liberale, come voleva Indro Montanelli, che dice a tutti gli altri che la democrazia non sta da una parte sola e che questo già basta a dire a tutti gli italiani che votare questo governo vuol dire liberarsi. Questo ha fatto, è un capolavoro. L'ha fatto Donald Trump e ha vinto. Lo fanno in Romania due volte su due, vincono e li chiamano fascisti. I fascisti stanno di là. L'opposizione, come è stata in questi due anni e mezzo? L'opposizione ha fatto una cosa benissimo. Ha scoperto che c'è il fascismo in Italia e me l'ha dimostrato, solo che non ci aveva detto dov'era, perché tutti pensavano che intendessero Palazzo Chigi mentre io ho scoperto sulla mia pelle che stava dentro il loro schieramento. Dove se tu non parli in un certo modo, non dici le cose in un certo modo, non rispondi alle domande in un certo modo, fanno per esempio una conferenza sulla libertà di stampa in Europa e come primo atto escludono un giornalista che, come hai detto tu, ha diretto l'Espresso. Quindi voglio dire che in teoria non è proprio un fascista, però se tu sei nel Pd puoi dire una cosa, se la stessa persona è fuori dal Pd e la dice non può più dirla. Quindi io ho scoperto che hanno ragione, per questo li ringrazio, i fascisti ci sono e sono loro. Sappiamo, cari italiani, che la libertà di stampa è come gli autobus, se non arriva in orario non si prende più, non si paga il biglietto. Non pagate più il biglietto dell'autobus se non arriva in orario. La richiesta del mio intervento l'ha fatta ECR, che è un partito eletto dal popolo in Parlamento, non sono i fascisti, come dice la Schlein. L'avanzata delle destre estreme dappertutto, dall'Europa agli Stati Uniti, ti preoccupa o no? Sì, mi preoccupa quell'altro, quelli delle opposizioni. Ma è quello il fascismo, ci capiamo? Cioè se tu sei in un mondo dove Trump deve andare in galera e poi vince le elezioni. Quella che sta vincendo in Francia le tolgono alla candidatura, in Romania voti due volte perché non gli piace quello che ha vinto. Quindi il fascismo sta a sinistra, non sta nelle destre... In questo momento sta solo a sinistra. Che ne pensi dell'incontro tra Russia e Ucraina a Istanbul? Sono molto contento di questo, perché pensare che dopo tre anni che non si è fatto niente, in tre settimane facevi la pace, vuol dire che non stiamo parlando di cose serie. Pensare che la pace avvenisse a Istanbul, cioè un paese della NATO guidato da un leader estremista che è filo Hamas e islamico, a me non sarebbe piaciuto. Preferisco l'appello di Papa Leone, spero che si faccia a San Pietro, in Europa la pace e non là. Sono molto contento che non è finita. Voto a Donald Trump e a questi primi quattro mesi di presidenza? A Trump gli do 10, perché ha risvegliato dei cadaveri che stavano a Bruxelles. Finalmente possiamo essere l'Europa che fino adesso non siamo riusciti a essere. Non le manca mai la sinistra? Mi manca tantissimo la sinistra il problema è che dovrebbe mancare a loro perché finché manca a me cosa cambia ma se manca anche al segretario del Pd c'è un grosso problema.
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