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Papa Francesco avrà una sola bara: così cambiano i funerali. Inizia la Sede Vacante
Oggi 22-04-25, 07:54
Papa Francesco da tempo aveva espresso il desiderio di voler snellire le procedure e i riti che vengono messi in atto alla morte del Romano Pontefice e, come sempre, ha tramutato le sue volontà in fatti concreti. Non più tardi di cinque mesi fa, lo scorso novembre, il Maestro delle cerimonie pontificie, monsignor Diego Ravelli, ha reso pubblico il nuovo Ordo Exsequiarum Romani Pontificis: le regole stringenti volute da Bergoglio per i funerali dei papi. Le novità sono molte e recepiscono ogni singolo desiderio del Pontefice defunto ieri mattina all'età di ottantotto anni. Alcuni di questi riti «aggiornati» sono iniziati immediatamente, non appena è stato annunciato al mondo il decesso di Francesco. Fino alla morte di Giovanni Paolo II (quella di Benedetto XVI non può essere messa a confronto, perché per Ratzinger venne predisposto un rito «ibrido», essendo un Papa Emerito, n.d.a.) la constatazione ufficiale della morte del Pontefice veniva fatta quasi subito, nella camera da letto del defunto, dal Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Con il nuovo rito voluto da Francesco, questo primo passaggio è stato abolito per spostarlo nella cappella privata del Santo Padre, che in questo specifico caso è quella di Santa Marta, la residenza che Bergoglio ha scelto fin dall'inizio come sua «casa» e che nei prossimi giorni tornerà al suo uso principale voluto da Wojtyla fin dal 1996, ovvero il luogo dove alloggiano i Cardinali elettori durante il Conclave. Ieri sera alle 20, dodici ore dopo l'avvenuto decesso quindi, la salma del Papa è stata trasportata nella cappellina di Santa Marta per la constatazione ufficiale della morte da parte del Camerlengo e per essere posta nell'unica bara che Bergoglio ha voluto per la sua sepoltura. Proprio questa è un'altra delle novità previste nel nuovo Ordo: non più le tre casse — quella di cipresso, quella di piombo e infine quella esterna di olmo — ma una sola, foderata di zinco, esattamente come per ogni comune mortale. Da ieri sera e per tutta la giornata di oggi il Pontefice defunto rimarrà lì, nella cappella di Santa Marta, per la camera ardente riservata ai più stretti collaboratori, al personale di curia e ai cardinali. Domani mattina, poi, la bara aperta del Papa verrà traslata nella Basilica di San Pietro, dove i pellegrini potranno rendere omaggio al 266° successore di Pietro per tre giorni. Come verrà svolta questa cerimonia, la traslazione in Basilica, al momento non è ancora chiaro e verrà svelato solo oggi, dopo la prima Congregazione Generale dei cardinali fissata dal decano Giovanni Battista Re per questa mattina alle ore 9. Le opzioni sono due: che la bara del Papa venga fatta entrare in Basilica dopo aver attraversato Piazza San Pietro tra la folla, com'è stato fino al 2005 nel caso di Giovanni Paolo II, oppure direttamente da una porta laterale della Basilica stessa, la «Porta della Preghiera», com'è invece avvenuto dopo la morte di Benedetto XVI. Questa seconda opzione è quella anche logisticamente più probabile, perché distante poco più di un centinaio di metri da Santa Marta. Una volta in San Pietro, la salma del Papa defunto sarà adagiata direttamente a terra e non su un catafalco, come da sue volontà e come messo nero su bianco nel nuovo Ordo. Nel più grande tempio della cattolicità, il corpo di Francesco rimarrà tre giorni, fino ai solenni funerali che dovrebbero essere celebrati sul Sagrato della Basilica vaticana sabato mattina. Anche quest'ultimo dettaglio sarà però svelato stamattina, dopo la prima Congregazione Generale presieduta da Re, che è stata convocata proprio per definire ciò che accadrà nei prossimi giorni. Dopo il funerale resta l'incognita di come e quando Francesco verrà sepolto, perché, come noto, la sua volontà è quella di essere inumato a Santa Maria Maggiore e non nelle Grotte vaticane. La tomba dove riposeranno le spoglie mortali del Pontefice argentino è pronta da tempo nella Cappella Sforza, in un sarcofago già predisposto non distante dalla cappella dove è esposta l'icona della Salus Populi Romani, a cui era particolarmente devoto. E sarà semplice, a terra e in pietra ligure, a ricordo delle radici dei nonni. Nelle prossime ore dovrebbe quindi essere svelato anche come si svolgerà l'ulteriore traslazione dal Vaticano alla Basilica posta alla sommità del Colle Esquilino. Da quel momento in poi sarà una corsa contro il tempo verso il Conclave che dovrà eleggere il successore di Francesco in un anno del tutto speciale, quello del Giubileo. Probabile che si decida di accelerare e si pensa già a una data compresa tra il 5 e il 10 maggio.
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