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Papa Francesco, "era tutto pronto per il suo ritorno". Poi l'altolà del policlinico
Ieri 24-02-25, 07:39
Sabato sera, subito dopo la diffusione del bollettino medico che annunciava un ulteriore peggioramento delle condizioni cliniche di Francesco conclusosi con quel «al momento la prognosi è riservata», un cardinale di primissimo piano ha esclamato: «ma com'è possibile? Ieri i medici hanno rassicurato il mondo!», interrompendo repentinamente la nostra conversazione telefonica con un laconico «stavo andando a cena, ma torno subito in cappella a pregare». L'anziano porporato non è l'unico in Vaticano ad essere stato colto di sorpresa dalla situazione divenuta nuovamente critica per il Papa. Raccontano che a Santa Marta si stesse già predisponendo tutto per il rientro di Francesco, con il personale di servizio accuratamente istruito per potenziare al massimo le misure di salubrità e igiene degli ambienti comuni, spesso frequentati dallo stesso pontefice. Pare sia partito persino l'ordine che, una volta tornato il Santo Padre a casa, tutti sarebbero stati obbligati a indossare le mascherine per preservare Bergoglio dalla circolazione di virus e batteri. Dopo la doccia gelata di sabato sera, però, tutto si è improvvisamente bloccato in attesa di nuove buone notizie. I vertici della Chiesa, scossi da questo momento di grande incertezza, si sono subito attivati per infondere speranza nel popolo di Dio, convocando immediatamente momenti pubblici di raccoglimento e di preghiera per la salute del pontefice. Il cardinale Baldo Reina, Vicario del Papa per la diocesi di Roma, ha invitato tutti i parroci e i sacerdoti dell'Urbe a celebrare messe speciali per chiedere l'intercessione divina per la salute di Francesco: «in comunione di fede e di preghiera, ciascuno nella propria comunità, innalzeremo al Signore la nostra supplica per il Santo Padre, affinché lo sostenga con la Sua grazia in questo momento di prova». Reina stesso ha celebrato ieri pomeriggio nella Basilica di San Giovanni in Laterano una messa speciale con tali propositi. Anche monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l'Evangelizzazione e grande regista dell'anno giubilare in corso, presiedendo ieri mattina il Giubileo dei diaconi al posto del pontefice malato, ha esortato tutti i religiosi convenuti nella Basilica di San Pietro con toccanti parole. «Papa Francesco, benché in un letto di ospedale, lo sentiamo vicino a noi, presente in mezzo a noi» ha detto Fisichella, sollecitando i fedeli e i diaconi a «rendere ancora più forte la nostra preghiera perché il Signore lo assista nel momento della prova e della malattia». Il numero uno della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, ha invece convocato ieri sera alle 20 nella chiesa di San Domenico la recita pubblica del Rosario per la salute del Papa, invitando tutti i bolognesi a partecipare a quella che ha definito «una catena di preghiera per il Santo Padre». La Chiesa è quindi compatta nello stringersi attorno a Francesco e in questo momento così drammatico anche coloro che sono notoriamente critici del suo pontificato sono al suo fianco. Come il cardinale tedesco Gerhard Müller- ex prefetto della Dottrina della Fede silurato da Bergoglio senza alcuna spiegazione - che, dopo essersi detto «assolutamente contrario all'ipotesi di dimissioni di Papa Francesco», ha ribadito la necessità che la Chiesa «in questo momento resti unita».
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