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Regno Unito, la vittoria di Farage e la sconfitta degli "oracoli"
02-05-2025, 21:30
La democrazia è una brutta bestia, specie per chi, questa parola, la tiene sempre in bocca per dimostrarsi più bello degli altri. Non passa giorno senza il sermone dei sacerdoti che professano la Verità: Trump sta sbagliando tutto, è un pericolo, va tenuto a distanza. Costoro però dimenticano che il tycoon alla Casa Bianca è arrivato vincendo quelle elezioni che loro, i soliti soloni, invece attribuivano a Kamala Harris. Sulla scia della narrazione contro Trump, in Europa, si è poi fatta strada un'altra verità rivelata dal Divino Politically Correct e cioè che l'Asse dei Volenterosi trainato dal duo Macron- Starmer sia in realtà la porta d'ingresso per consentire ai britannici di rientrare nella loro casa, ossia l'Europa. Infatti, non appena il premier si è accordato al diapason di Bruxelles che invitava a spendere e spandere in missili, bombe, aerei, carri armati e armi di ogni genere al fine di difendere l'Europa dalle future aggressioni di Putin, ecco che sui nostri giornali è ricominciata la solfa degli inglesi piangenti e pentiti della Brexit. Poco importava che poco prima uno dei più importanti centri studi sentenziava che negli ultimi cinque anni l'economia Uk non era stata affatto danneggiata dalla Brexit. Eppure non bastava. «Se i britannici potessero votare un'altra volta sull'Europa...», signora mia. Oppure, «Se i britannici avessero tra le mani quel Farage che gli aveva promesso mari e monti una volta fuori dall'Europa...». Beh, gli inglesi sono appena andati al voto per le amministrative e l'ultima creatura di Nigel Farage - il papà della Brexit - ha stravinto le elezioni. Stravinto! Breve riassunto delle puntate precedenti. Dopo la vittoria del referendum "Leave or Remain?" - referendum che, ricordo sempre ai "so tutto io: il referendum sull'Europa non si può fare perché la Costituzione non lo prevede", era consultivo e non vincolante - i britannici confermarono sostanzialmente il loro orientamento di restare fuori dalla Ue scegliendo Boris Johnson come premier. L'ex sindaco di Londra però, una volta a capo del governo conservatore, non brillò né per coraggio né per tempismo (soprattutto nel periodo del Covid); dopo di lui fu la volta di due altri premier conservatori (Liz Truss e Rishi Sunak) che aprirono la strada all'attuale laburista Ken Starmer. Starmer, dicevamo, sta tessendo assieme al decadente Macron la tela dei Volenterosi, ossia il club vip che si è messo in testa di armare a più non posso l'Europa così da spaventare la Russia e sostituire l'America di Trump laddove volesse lasciare l'Ucraina. Se Macron è in caduta libera, Starmer non se la passa meglio in patria ma per Ursula Von Der Leyen e gli euroultrà è importante per arrivare al modello di difesa Ue, che però della Ue non può essere visto che la Gran Bretagna è fuori e il successo di Farage rivela che gli inglesi non ne vogliono sapere di rientrare.
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