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Ritardi in Albania, il sottosegretario Ferro: "Abbiamo dovuto fare i conti con l'ostilità di qualche giudice"
Oggi 12-05-25, 06:08
Sottosegretario all'Interno, Wanda Ferro. Qual è il bilancio, finora, dei Centri italiani di permanenza per il rimpatrio in Albania? “Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con una evidente ostilità di stampo ideologico da parte di alcuni giudici. Ma, come noto, i Centri in Albania sono stati realizzati anticipando quanto previsto dal Trattato asilo e immigrazione in vigore dal 2026. Senza contare che attendiamo con fiducia la sentenza della Ue sui Paesi sicuri. Dunque la loro piena operatività per la gestione delle procedure accelerate alla frontiera è solo questione di settimane o di mesi. Nel frattempo, proprio su input del Viminale, abbiamo deciso di utilizzarli come Cpr per assolvere a una funzione altrettanto importante. Dunque nessuno spreco”. La stessa Corte di cassazione ha confermato la legittimità dei Cpr in Albania. “Non avevamo dubbi. Le norme italiane ed europee sono chiare. Purtroppo la sinistra e qualche giudice hanno una posizione di pregiudiziale ostilità contro i Cpr, un atteggiamento che è del tutto infondato sulla base di alcuni dati di fatto. I Cpr sono stati creati nel 1998 con la legge ‘Turco-Napolitano'. Sono rimasti operativi sotto tutti i governi. Hanno cambiato nome più volte, ma devono l'attuale denominazione proprio al decreto legge ‘Orlando' del 2017. Nei centri sono trattenuti migranti irregolari pericolosi che non hanno diritto di rimanere in Italia. Il trattenimento non è discrezionale, ma disposto da un giudice. Peraltro il migrante trattenuto può sempre uscire dal Cpr quando vuole se accetta di essere rimpatriato. Insomma: i Cpr sono assolutamente necessari”. Per il premier albanese, Edi Rama, “non bastano i Centri di rimpatrio. Bisogna fare tante altre cose. Non si può immaginare l'Europa senza migranti”. “Rama ha ragione. Non è possibile limitarsi ad una logica di chiusura. Infatti, sul tema migratorio il governo Meloni si muove lungo tre direzioni. Da un lato contrastiamo il traffico di esseri umani, il racket che si arricchisce sulla pelle dei migranti esponendoli a viaggi pericolosi. In secondo luogo stiamo garantendo canali di ingresso regolare programmato con decreti flussi che tarano gli ingressi sulla capacità di integrazione e assorbimento da parte delle nostre filiere produttive. Il terzo aspetto fondamentale della nostra strategia rientra nel Piano Mattei per sostenere sul piano economico e sociale lo sviluppo dei Paesi di transito e di partenza dei migranti”. Nei prossimi giorni la Camera dovrebbe approvare il decreto Albania. “La norma è chiara ed efficace. È stata fortemente voluta dal Ministero dell'Interno. Potrà essere ulteriormente migliorata in Parlamento grazie ad alcuni emendamenti ad hoc. Il decreto infatti ci consente di usare fin da subito i centri in Albania anche come Cpr per aumentare ulteriormente il numero di rimpatri che già abbiamo fortemente incrementato rispetto al passato, proprio grazie a specifiche misure messe in campo dal Ministro Piantedosi. Nel 2024 sono stati 5.406, oltre il 40% in più di quanto se ne facevano nel 2021”. Le opposizioni parlano, in merito al decreto Albania, di spreco erariale. "Chi parla di spreco erariale ignora i numeri. L'accordo con l'Albania è un investimento strategico che, nel medio-lungo periodo, farà risparmiare risorse allo Stato. Oggi spendiamo circa 1,7 miliardi l'anno per la prima accoglienza straordinaria, frutto di scelte politiche sbagliate e assenza di programmazione. I Centri in Albania costano meno e accelerano i rimpatri, riducendo tempi e costi. Il protocollo Italia-Albania per il contrasto all'immigrazione ci ha consentito di realizzare un Centro di trattenimento dei migranti sottoposti a procedure accelerate: nei casi di migranti provenienti da Paesi sicuri le domande di asilo possono essere valutate in tempi molto brevi. A ciò si aggiunge un'importante funzione di deterrenza rispetto al traffico di migranti. Una volta a pieno regime consentiranno di assolvere a una funzione fondamentale: rimpatriare i migranti che non hanno diritto a entrare in Italia. La sinistra ha una pregiudiziale allergia al contrasto dell'immigrazione irregolare. Ma i dati dimostrano che si tratta di un atteggiamento illogico e controproducente. Ricordo infatti che su un totale di 822.801 persone arrestate o denunciate nel 2024, il 34,72% sono stranieri. Probabilmente questa forte ostilità è legata al fatto che modello colpisce interessi economici consolidati attorno all'accoglienza”.
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