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"Una società parallela: i Fratelli Musulmani contro i valori europei". L'analisi del Milton Friedman Institute
Oggi 09-06-25, 11:33
“I Fratelli Musulmani, radicati in Europa da oltre settant'anni, rappresentano una sfida aperta ai valori democratici del continente. La loro strategia di “integrazione selettiva” – un'adesione di facciata alle istituzioni, ma un rifiuto netto di abbracciare la cultura europea – li pone in rotta di collisione con i principi di coesione e cittadinanza. Un rapporto del Ministero dell'Interno francese (maggio 2025) smaschera la loro rete: attraverso l'Unione dei Musulmani di Francia, gestiscono 139 moschee e 68 centri culturali, promuovendo un'ideologia che contrappone l'identità islamica a quella nazionale. Formalmente legali, queste strutture creano un muro culturale che sabota l'unità repubblicana. Lorenzo Vidino, esperto di islamismo, lo conferma nel suo studio del 2023: “Non cercano integrazione, ma uno spazio islamico separato, estraneo ai valori occidentali”. Così Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell'Istituto Milton Friedman Institute in una nota. "Dagli anni '50, esuli da Egitto e Siria hanno trasformato Germania, Francia, Svizzera e Regno Unito in basi strategiche - si legge nella nota - La Società Islamica di Saïd Ramadan, fondata in Germania nel 1958, è diventata un pilastro per moschee, scuole e lobby. Ma il loro “doppio discorso” è lampante: parole di tolleranza in pubblico, ma nelle loro sedi spingono per una “lealtà dottrinale” che rifiuta la cittadinanza democratica. Il Verfassungsschutz tedesco (2023) denuncia: i loro centri insegnano che i valori occidentali sono incompatibili con l'Islam, alienando i giovani musulmani". "Pur operando entro la legalità, il pericolo è subdolo. Uno studio dell'Università di Lovanio (2022) parla di “separatismo morbido”: un ecosistema chiuso che dipinge l'Occidente come corrotto, alimentando radicalizzazione e divisioni. Patrick Haenni, in L'islam di mercato, lo definisce una scelta ideologica: i Fratelli costruiscono una “modernità islamizzata”, dove la umma supera lo Stato e la fede prevale sul diritto. Non si integrano, ma coesistono, manipolando religione e politica a loro vantaggio. Francia, Austria e Germania reagiscono con controlli su finanziamenti e sermoni, ma un approccio solo repressivo rischia di peggiorare le tensioni, servono approcci duri ma più efficaci. La questione è ineludibile: può una religiosità rigida coesistere con una cittadinanza piena? I Fratelli Musulmani scelgono una “cittadinanza di facciata”, per ora rispettando la legge, ma rigettando i valori democratici. Il risultato è una società parallela che minaccia la coesione europea. Serve una risposta chiara, una soluzione che ancora non è stata identificata”, conclude Bertoldi.
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