s

Economia e Finanza
Apple perde una causa da 1,5 miliardi di sterline nel Regno Unito
Ieri 23-10-25, 19:56
AGI - Apple ha perso a Londra una causa per "abuso di posizione dominante" legata al suo App Store nel Regno Unito, con danni stimati in oltre 1,5 miliardi di sterline (1,7 miliardi di euro), anche se sarà un'udienza prevista per il prossimo mese a stabilire le modalità di calcolo dell'indennizzo. Il Competition Appeal Tribunal (CAT) ha stabilito che l'azienda "ha abusato della sua posizione dominante impedendo la concorrenza" nella distribuzione delle app e nei servizi di pagamento integrati, applicando commissioni "eccessive e inique". Il caso - promosso per conto di circa 20 milioni di utenti iPhone e iPad britannici - è il primo grande procedimento collettivo contro una big tech ad arrivare a processo nel Regno Unito, e potrebbe avere conseguenze per altri ricorsi simili già pendenti. Durante il processo, durato sette settimane tra gennaio e febbraio, Apple aveva definito la causa "infondata", ricordando che l'85% delle applicazioni presenti sull'App Store è gratuito e che le sue commissioni "sono in linea con quelle di altre piattaforme digitali". La società ha annunciato l'intenzione di fare ricorso, dichiarandosi in "profondo disaccordo" con la decisione e sostenendo che l'App Store "è soggetto a una concorrenza feroce da parte di numerose altre piattaforme". La causa, promossa dalla professoressa Rachael Kent del King's College London, contestava ad Apple l'obbligo imposto agli sviluppatori di distribuire tutte le app native esclusivamente tramite l'App Store, con una commissione applicata su ogni acquisto effettuato sulla piattaforma. Una decisione che ha avuto un impatto su milioni di utenti che hanno utilizzato le funzioni a pagamento dell'App Store tra la fine del 2015 e la fine del 2024. Nella sentenza, il Competition Appeal Tribunal ha stabilito che agli sviluppatori è stata addebitata una commissione "eccessiva", pari alla differenza tra un tasso considerato equo del 17,5% e quello effettivamente applicato da Apple, che secondo gli avvocati di Kent si aggirava intorno al 30%. Il tribunale, scrive Reuters, ha inoltre riconosciuto che circa la metà di tale sovrapprezzo è stata trasferita ai consumatori finali. CMA e le tensioni sulla regolamentazione Mercoledì, l'Autorità britannica della concorrenza (CMA) ha designato Apple come "società con status strategico" nel mercato degli ecosistemi digitali per smartphone e tablet, insieme a Google. Questa classificazione conferisce alle due aziende un nuovo status, che potrebbe obbligarle ad aprire maggiormente le proprie piattaforme e a rendere più trasparenti le regole che ne governano il funzionamento. In una nota diffusa dopo le decisioni della CMA, nel pieno delle tensioni con i regolatori britannici, Apple aveva già avvertito come il Regno Unito rischiasse di perdere l'accesso a nuove funzionalità, come già accaduto nell'Unione Europea, a causa, secondo l'azienda, di una regolamentazione troppo rigida. La società, come scrive la BBC, aveva citato l'esempio di Apple Intelligence, alcune delle cui funzioni non sono disponibili in Europa, e aveva sottolineato di "affrontare una concorrenza agguerrita in ogni mercato", lavorando "instancabilmente per offrire i migliori prodotti, servizi ed esperienze utente". Apple aveva inoltre avvertito che l'adozione da parte di Londra di "norme in stile Ue" avrebbe potuto "indebolire privacy e sicurezza, ritardare l'accesso alle nuove funzionalità e frammentare l'esperienza d'uso". Insomma, un confronto già teso che rischia di irrigidirsi ulteriormente dopo la sentenza di oggi sull'App Store.
CONTINUA A LEGGERE
7
0
0
Guarda anche
Agi
Ieri, 23:55
Il Belgio frena sugli asset russi, Kiev può attendere
Agi
Ieri, 21:30
I legami tra la Basilica di San Paolo e la Corona inglese
Agi
Ieri, 21:28
Camilla in nero davanti a Papa Leone, il significato dell'abito
Agi
Ieri, 20:44