s
Estero
Sospese le ricerche degli alpinisti dispersi in Nepal, "la neve è troppo compatta"
Oggi 07-11-25, 12:31
AGI - Le ricerche degli alpinisti dispersi in Nepal sono state sospese perché la neve della valanga che li ha travolti è troppo compatta. “Le ricerche sono ufficialmente sospese, abbiamo marcato tutti i punti ma il deposito della valanga ha reso la neve estremamente dura con altezza variabile dai due ai sei metri”, hanno detto all’AGI, Manuel Munari, capo di Avia MEA, istruttore pilota, e Michele Cucchi, guida alpina e soccorritore. “La valanga è arrivata sul ghiacciaio con tante rocce di grandi dimensioni e la ricerca a quel punto diventa molto difficile”, spiegano Munari e Cucchi sono rientrati a Kathmandu dalla missione di soccorso e ricerca sullo Yalung Ri, montagna alta 5.630 metri nella zona dell’Everest in Himalaya in territorio nepalese, per la ricerca di cinque alpinisti dispersi. Munari e Cucchi hanno operato in stretto coordinamento con Agostino Da Polenza, storico capo spedizione e famoso anche per aver fondato, assieme al professor Ardito Desio, il Comitato Ev-K2-CNR. Lunedì, tra le 8 e le 10 locali, una valanga di grandi dimensioni ha travolto e ucciso diversi alpinisti tra essi Paolo Cocco (salma recuperata dopo poche ore). Dispersi restano l’abruzzese Marco Di Marcello, l’altoatesino Markus Kirchler, il tedesco Jakob Schreiber e i nepalesi Mere Karki e Padam Tamang. Secondo i soccorritori non ci sono più speranze di ritrovare in vita gli alpinisti. "Abbiamo operato a 5.420 metri" precisano Munari e Cucchi, che hanno operato sorvolando la zona utilizzando rilevatori Recco, strumenti in grado di captare segnali da dispositivi riflettenti o da componenti metallici dell’attrezzatura. Con noi sono saliti anche Bruno Jelk (svizzero, ndr), grande esperto di soccorsi in alta montagna, e le quattro guide nepalesi, ma considerate le condizioni della neve abbiamo deciso di sospendere le ricerche. La valanga ha un fronte di 210-220 metri. La prima chiamata di soccorso è arrivata da un’alpinista francese che faceva parte di una delle tre spedizioni presenti in zona: è stata lei a lanciare il primo allarme. Parlando del recupero di Di Marcello, Kirchler e degli altri tre ‘dispersi’ – in gergo alpinistico se non si trova il corpo la persona resta ‘dispersa’ – Munari e Cucchi spiegano che, se dovesse cadere una nuova valanga, a quel punto il ritrovamento degli alpinisti diventerebbe quasi impossibile perché la neve andrebbe a compattarsi ulteriormente e non si esclude che sotto la valanga ci siano dei crepacci; se invece la situazione resterà invariata rispetto a oggi, il caldo dell’estate prossima scioglierà la neve, quindi aumenterà di molto la possibilità di ritrovare gli alpinisti. E ricordano che siamo su un territorio glaciale e a quote molto elevate.
CONTINUA A LEGGERE
0
0
0
Guarda anche
Il Fatto Quotidiano
Nepal, sospese le ricerche degli alpinisti italiani: “La neve è troppo compatta”
Libero Quotidiano
Nepal, "7 italiani ancora dispersi" e 3 morti: ore di angoscia
Agi
12:57
