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Affaire Manetti-Giani, FdI attacca. E il Pd romano scarica I compagni toscani
Oggi 28-11-25, 12:03
Una vicenda tutt'altro che limpida. Una polemica politica che non accenna a calare il suo sipario. Con la destra che attacca e la sinistra romana che scarica i vertici toscani del Pd. L'affaire Cristina Manetti continua a tener banco. Le singole modalità successive alla contestazione della polizia stradale, per la presenza sulla corsia di emergenza dell'autostrada A11 dell'automobile dell'assessore alla Felicità, sono al centro di una nota scritta dal deputato di Fratelli d'Italia, Chiara La Porta. "Provenzano scarica il duo della corsia di emergenza Giani-Manetti. E lo fa in diretta tv, rifiutandosi di difenderlo e liquidando la vicenda con un 'andrebbe chiesto a Giani e ai protagonisti della vicenda', rispondendo al giornalista che gli chiedeva un'opinione. L'imbarazzo dello stesso partito di Giani è evidente. Il presidente venga a riferire al primo consiglio: possono governare sereni la Toscana con Manetti ancora al suo posto, o tutte le volte che l'assessore alle Pari Opportunità e alla Felicità faranno iniziativa i toscani si dovranno chiedere se è lì per pari opportunità o se anche in politica ha utilizzato una corsia d'emergenza per scavalcare gli altri, con Giani pronto a sostenerla?". Perentorio anche l'intervento del deputato di Fdi Fabrizio Rossi: "sicuramente il Giani-bis inizia con un Pd che, di fatto, sul caso Manetti, non solo non lo difende, ma che lo fa in diretta televisiva nazionale. L'imbarazzo è tangibile, un atteggiamento che, davvero, non comunica ai toscani coesione e solidità. Ci chiedono, per la trasparenza che i cittadini meritano, se dopo le distanze prese dal vice di Elly Schlein, Giuseppe Provenzano, l'assessore Cristina Manetti possa rimanere al suo posto”. Una vicenda (indirettamente) al centro anche di una spiacevole questione giornalistica. Ieri è stata pubblicata la nota del cdr del quotidiano Il Tirreno. Uno dei cardini, da sempre, dell'editoria toscana. I giornalisti del Tirreno, nel documento approvato, stigmatizzano il comportamento di una direzione che, a cinque mesi dal suo insediamento, non si è mai presentato ai giornalisti per fornire la linea politico editoriale come prescritto dal contratto nazionale di lavoro dei giornalisti, e soprattutto la scelta di non pubblicare notizie di rilievo nazionale come il recente caso Manetti, l'ex capo di gabinetto del governatore Giani e oggi assessora regionale alla Cultura Il Tirreno si è distinto nel panorama della stampa nazionale per essere stato l'unico - l'unico - ad aver scelto (perché di una scelta precisa si tratta) di non pubblicare una riga sul caso Manetti”. Nelle ultime ore erano usciti dei rumors, a Firenze, sulla possibile apertura di un'inchiesta sulla vicenda della multa. Voci che, al momento, non hanno trovato alcun riscontro.
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