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Albanese sul palco con un uomo legato ad Hamas: "Mi assumo la colpa, ma il genocidio..."
Ieri 04-09-25, 20:41
Oggi era il Francesca Albanese day al Senato. Per la relatrice speciale ONU è stato organizzato un evento promosso da AVS per discutere delle sanzioni che la riguardano, decise dal segretario di Stato americano Marco Rubio. Ebbene, noi de Il Tempo le abbiamo chiesto delucidazioni in merito alla sua frequentazione con Mohammad Hannoun, il soggetto al centro ritenuto dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d'America, sotto l'amministrazione di Joe Biden, una propaggine di Hamas in Italia. Un uomo che, secondo il dipartimento antiterrorismo, avrebbe finanziato l'ala militare di Hamas con finte associazioni caritatevoli come la ABSPP. Ed è per questo che ci siamo chiesti come mai la Albanese, il 5 luglio a Lenno, fosse sul palco proprio con Hannoun, invitata peraltro da un'altra delle sue associazioni, ovvero l'API. «Io vado in giro, credo di aver fatto più di 1000 eventi e sono accolta dalla solidarietà della gente che mi chiede se può fare una foto con me; forse voi fareste diversamente, ma io non chiedo il pedigree, la carta d'identità o se sono incensurati, ma ora in Italia comincerò a chiederlo, perché c'è una mancanza di cultura istituzionale e politica che fa rabbrividire». Poi ha cominciato a parlare del genocidio a Gaza, degli interessi economici dietro la guerra e del fatto che lei voglia parlare di questo e lo faccia da 695 giorni, che sia distrutta, stanca, per cui «ci sta che in un momento mi dimentichi di chiedere il pedigree a quelli con cui faccio una foto». Eppure, le abbiamo ricordato che non si trattasse di una foto, ma di un evento in cui lo stesso Hannoun è salito sul palco e ha parlato. Ci ha fornito una versione sui generis: «Sono stata invitata dalla mia assistente di ricerca a Lenno dopo la presentazione del mio rapporto e avevo bisogno di riposo. Per cui ho trascorso tre giorni sul lago di Como e la gente era talmente felice che fossi lì, che le organizzazioni locali che facevano quell'incontro mi hanno chiesto di presenziare. Se la colpa che mi viene attribuita è che non ho guardato chi c'era dietro queste associazioni, va bene, mi prendo questa colpa». Per cui abbiamo scoperto che, dopo il selfie con Sulaiman Hijazi, storico braccio destro di Hannoun, avvenuto sempre all'interno del Parlamento italiano, la relatrice siede alle conferenze che non sa da chi sono organizzate, né tantomeno ne conosce i relatori.
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