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DASPOta Hannoun: foglio di via da Milano e lui incita la piazza: "Attacco sionista"
Oggi 26-10-25, 07:35
Mohammad Hannoun non potrà entrare a Milano per un anno grazie a un foglio di via obbligatorio. Dopo l'inchiesta de Il Tempo che da mesi solleva il caso, arriva un primo risultato. È questa la decisione del Questore del capoluogo lombardo sul giordano filo Hamas che secondo le autorità «manifesta una pervicace inclinazione a commettere reati in materia di delitti contro l'ordine pubblico, in grado di turbare l'ordine e la sicurezza pubblica, come testimoniano i suoi precedenti di polizia». Hannoun, che aveva già "collezionato" un foglio di via di sei mesi, con condotte analoghe «ha espresso consenso e appoggio verso condotte violente e aggressive» che possono, peraltro, influenzare incontrollabili reazioni di massa, essendo stato diffuso il contenuto anche sui social. Contenuto in cui Hannoun faceva riferimento alla cosiddetta Legge del taglione, dicendo pubblicamente che è giusto uccidere i «collaborazionisti». Ecco, lui ha intrattenuto rapporti anche con politici dell'opposizione italiana. Un'opposizione che non si è mai discostata da lui nonostante il Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti d'America ritenesse che Hannoun, con le sue finte associazioni caritatevoli, finanziasse l'ala militare di Hamas. Noi abbiamo ricostruito i suoi legami, nonostante tentativi di intimidirci e oggi la maggioranza ne chiede l'espulsione. A commentare l'episodio è il deputato di Fratelli d'Italia Federico Mollicone: «Bene il Daspo ad Hannoun da Milano. Il ministro Piantedosi ora consideri l'espulsione. Siamo stati i primi a presentare un'interrogazione urgente su questo soggetto un personaggio che partecipa a comizi e iniziative delle opposizioni e già sanzionato dagli Stati Uniti, come riportato dagli scoop de Il Tempo, per sapere che cosa abbia fatto in passato in Italia. Quello che è certo è che Hannoun è un filo-terrorista e non può più rimanere sul nostro territorio». A intervenire anche il vicepremier Matteo Salvini: «Nessuno spazio a chi istiga all'odio e alla violenza». E il deputato di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato, vice presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vice sindaco delle giunte di centrodestra milanesi: «Ha fatto bene il Ministero dell'Interno a bloccare Hannoun nell'aeroporto di Linate. Hannoun è uno dei fiancheggiatori di Hamas, un suo sostenitore antisemita. Non capisco come sia possibile che una persona così, che inneggia ad Hamas, debba girare per Milano. Né il sindaco né la giunta hanno mai speso una parola su di lui. Ringrazio la questura e la prefettura che, per fortuna, sono invece intervenuti prontamente. Ci auguriamo che alla decisione di bloccarlo in aeroporto segua quella di espellerlo dall'Italia e di non farlo mai più tornare nella nostra Nazione e a Milano». A commentare l'episodio anche la vice segretaria della Lega Silvia Sardone: «Si tratta di un primo risultato importante, che dimostra come in Italia non ci sia spazio per i fiancheggiatori del terrorismo. Per questo ringraziamo il questore, augurandoci che il prossimo passo sia l'espulsione dal territorio italiano. I parlamentari dell'opposizione che lo hanno frequentato, così come emerso dall'inchiesta de Il Tempo, non hanno nulla da dire a riguardo? Continueranno a rimanere in silenzio?». Ma Hannoun non è rimasto in silenzio si è collegato in diretta telefonica con il corteo ProPal: «Ho ricevuto un Daspo dalla città di Milano. Sono stato vittima della lobby sionista che non fa altro che attaccare le nostre dichiarazioni, che sono dichiarazioni chiare, non abbiamo mai due facce come sono loro, che sostengono i criminali e parlano di pace, mentre in realtà sono loro i veri criminali». Quindi saremmo noi i criminali per esserci posti delle domande circa le sue attività e per averle riportate? Questa volta, quantomeno dopo il daspo, che dimostra che non siamo solo davanti a nostre fantasie, i volti di 5 Stelle, Pd e Avs, prenderanno le distanze da Hannoun? A rispondergli è il Presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri: «Il famigerato Hannoun non potendosi più recare a Milano, visto che gli è stato vietato, si è collegato con la manifestazione a favore dei palestinesi nella quale ha, ancora una volta, inneggiato agli esponenti di Hamas che uccidono altri palestinesi. Hannoun va cacciato dall'Italia o messo in galera e chi non lo fa dovrà essere denunciato per favoreggiamento di una apologia del terrorismo». Una decisione accolta con favore anche dalla comunità ebraica e Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano dice basta alle «connivenze con Hamas, è tempo di condannare il ventennio di potere degli islamisti che ha portato guerra e oppressione come quello di Mussolini. Il mondo arabo-islamico chiede la eradicazione di Hamas, è tempo che lo faccia anche chi ha marciato con Hannoun». I deputati di Fratelli d'Italia Sara Kelany e Francesco Filini, dopo le numerose interrogazioni parlamentari presentate sul tema, parlano di «una decisione di buon senso, anche considerando il clima di odio e antisemitismo fomentato dal movimento ProPal». Hannoun è stato ritratto in atteggiamenti piuttosto amichevoli con diversi vertici di Hamas? Era lui al fianco di Khaled Meshaal, uno degli attuali capi di Hamas, e sorridente dandosi il cinque con Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas dal 2017, ucciso da Israele nel 2024. Ma figurano anche parlamentari tra le sue frequentazioni: la deputata pentastellata Stefania Ascari, che è partita in missione con un'associazione sanzionata, l'ABSPP, per ben tre volte insieme all'ex grillino Alessandro Di Battista. Ma ci sono anche Laura Boldrini e Marco Furfaro del Pd, Nicola Fratoianni di Avs, Gaetano Pedullà del M5S. Parleranno almeno dopo la chiara presa di posizione del Ministro dell'Interno Matte Piantedosi e dopo che le autorità si sono espresse? O avranno il coraggio di dire che anche quello è fango mediatico? Ah, saperlo.
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