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"Grave insinuare regie da Roma": Bologna, Piantedosi tuona contro Lepore
11-11-2024, 12:58
Più che placarsi, la polemica sugli scontri a Bologna tra antagonisti e agenti si infiamma. All'attacco frontale al governo del sindaco Matteo Lepore, che ha addirittura parlato di "camicie nere", ha replicato la Prefettura: "Si fa presente che la manifestazione organizzata dal Movimento nazionale rete dei Patrioti d'Italia per la giornata di sabato 9 novembre è stata oggetto di approfondito esame in sede di comitato provinciale dell'ordine e della sicurezza pubblica" e che "dopo attenta analisi si è preso atto della insussistenza di motivazioni che avrebbero potuto legittimare un divieto dello svolgimento della stessa". Ma per fare chiarezza e rispondere alle accuse della sinistra rossa e alle parole forti del primo cittadino del capoluogo dell'Emilia-Romagna è intervenuto anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che si è detto "stupefatto". A Lepore "il Governo ha sempre assicurato ogni forma di convinta e leale collaborazione, da ultimo in occasione della recente alluvione della città e delle connesse polemiche che ne sono conseguite", ha ricordato Piantedosi. "Viene messa in discussione la correttezza dell'operato della prefettura e delle forze di polizia nella complessa e sempre delicata attività di gestione dell'ordine pubblico. C'è qualche irresponsabilità nell'accreditare la tesi non veritiera della presunta contrarietà allo svolgimento di una manifestazione facendo riferimento a documenti ufficiali che, al contrario, testimoniano che nessun divieto era stato richiesto, ma era stato solo dato mandato alla questura di negoziare tempi e percorsi della manifestazione, come del resto sempre avviene", ha spiegato. Ancor più "grave", secondo il ministro, è "insinuare presunte regie o interventi 'da Roma'". Quindi la conclusione: "Confido che il termine della campagna elettorale per le imminenti elezioni regionali riporti alla ragione e all'impegno istituzionale nell'esclusivo interesse dei cittadini", ha scritto su X.
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