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Gualtieri ci casca ancora: dopo la piazza pro Europa finanzia pure il Pride dell'odio
Oggi 18-06-25, 07:35
Ci risiamo? Dopo che sul Tempo abbiamo reso nota la cifra che il Comune di Roma ha destinato all'associazione Circolo di Cultura Mario Mieli per finanziare il Pride di Roma, ovvero 80.000, sono emersi nuovi dettagli. Prima di tutto la cifra in questione è stata erogata tramite la municipalizzata Zètema. Ma quando è stato deciso? E, soprattutto, è stata informata l'opposizione? No, perché delibera della giunta, datata 29 maggio, c'è stata senza dover passare per l'assemblea capitolina, l'organo del confronto democratico dove sono rappresentati tutti i partiti: dovrebbe essere lì che, insieme, si decidono gli eventi istituzionali eventualmente da sostenere. Dopo aver finanziato la manifestazione pro-Europa con i fondi del Campidoglio, ecco che stavolta è toccato al Pride. Un corteo in cui il carro ebraico ha subito insulti al grido di «assassini», «terroristi». In cui Trump, Musk, Netanyahu e J.K. Rowling sono stati raffigurati a testa in giù. In cui la premier Meloni è stata definita «amica dei diktatores», ritratta con fard e rossetto su un cartello tenuto in mano da Riccardo Magi. Nessuna parola di condanna da parte del sindaco Roberto Gualtieri, presente, peraltro con la fascia tricolore. Ma c'è di più perché, per legge, gli enti pubblici (comuni, province, regioni) possono concedere contributi a enti e associazioni, anche per manifestazioni politiche, a condizione che queste iniziative abbiano finalità di pubblico interesse e siano coerenti con i fini istituzionali dell'ente erogatore. Eppure, nonostante la nobile battaglia per i diritti LGBT, quale sarebbe il pubblico interesse? Soprattutto perché sul sito ufficiale del Roma Pride è stato pubblicato un vero e proprio manifesto politico. Non c'è incompatibilità? Secondo le opposizioni sì proprio perché, come ci dice il consigliere comunale Federico Rocca di FdI «il manifesto del Pride è politico, con espliciti attacchi al governo e le amministrative pubbliche non dovrebbero concedere fonti per eventi di carattere politico. Ma una domanda voglio rivolgere al sindaco Gualtieri che era presente in piazza, ha condiviso anche i manifesti sessisti contro il premier Meloni esposti da Magi?». Poi Rocca, in aggiunta, ha fatto un accesso agli atti per conoscere le modalità di erogazione del contributo e di individuazione del soggetto al quale concederlo. A dissentire anche il Capogruppo della Lega in Assemblea Capitolina Fabrizio Santori: «È un sistema parallelo per elargire fondi senza controllo democratico, come già accaduto con la manifestazione pro-Europa da 350mila euro. In mezzo a questa opacità amministrativa, il Sindaco Gualtieri ha ritenuto anche opportuno salire su uno dei carri pagati con soldi dei romani, sventolando la fascia tricolore, simbolo dell'unità nazionale e della rappresentanza di tutti». Abbiamo chiesto conto della questione al sindaco, che non ci ha risposto. Ma fonti del Campidoglio fanno sapere che si tratta di «una decisione pienamente rientrante nelle competenze della Giunta Capitolina che ha riconosciuto in questo caso il valore di un evento capace di affermare i principi di inclusione e libertà».
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