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Hijazi? Fu ospite dell'Imam della nuova moschea di Milano
Oggi 12-08-25, 09:43
Dopo lo scoop del Tempo sulla presenza di bambini in visita alla Moschea di Milano alla presenza di Suleiman Hijazi, l'uomo di cui ci stiamo occupando visti i suoi legami poco chiari con Hamas presente alla Camera durante l'evento organizzato da Stefania Ascari in occasione della presentazione del report di Francesca Albanese, ecco che a insorgere è la vice della Lega Silvia Sardone: «Il fatto che l'imam a cui il Comune di Milano ha concesso di realizzare la grande moschea cittadina, quella che dovrebbe sorgere in via Esterle, ospiti un personaggio del genere è abbastanza preoccupante. È questo l'islam con cui Pd e compagni dialogano? L'amministrazione ritiri subito le autorizzazioni per la costruzione del nuovo luogo di culto: Milano non ha bisogno di gente che inneggia ai terroristi di Hamas». Era il 21 giugno quando presso la Casa della Cultura Musulmana di Milano in Via Padova, che fa capo a Mahmoud Asfa, come si legge sulla loro pagina Facebook «i ragazzi dello scout milanesi visitano la Casa della Cultura Musulmana». Vediamo dei bambini piccoli seduti per terra, in alcuni momenti radunati in cerchio e, come testimonia il video postato sui loro profili, a intrattenerli è proprio Hijazi. Non è il primo episodio in cui il nome del dialogo interreligioso, vediamo bambini così piccoli portati in ambienti di cui a quell'età non possono nemmeno avere contezza, ma ciò che è aberrante è la mancanza di controllo su chi siano i soggetti che si interfacciano con i ragazzi. A distanza di pochissimi giorni, esattamente il 10 giugno, vediamo che anche una scuola media si è recata nel medesimo posto. E che nel 2024, esattamente il 12 giugno, un'altra scuola italiana si è andata in visita presso quel centro islamico: dalle foto scorgiamo addirittura bambine piccole cui è stato fatto indossare il velo. Bambine che non hanno minimamente idea di cosa rappresenti l'hijab, uno dei tanti atti di sottomissione nei confronti della donna, il mezzo con cui manifestare al mondo che la donna è meno importante dell'uomo. Un episodio che ha scosso anche la comunità ebraica, e a parlarne è Davide Romano, Presidente del Museo della Brigata Ebraica di Milano: «Non ho nulla in contrario a fare conoscere ai ragazzi le diverse religioni. Ma un conto è insegnare la cultura religiosa e la tolleranza, un altro affidare i ragazzi o bambini a un uomo controverso come Suleiman Hijazi che fa politica ed i suoi rapporti poco chiari con i terroristi di Hamas. Tanto più dopo quanto emerso su Il Tempo in merito al fatto che ha salutato con gioia sui social il massacro di 1200 tra donne, bambini e uomini perpetrato il 7 ottobre 2023 in Israele. Davvero qualcuno vuole affidare l'educazione dei nostri figli a questo tipo di persone? Di più: chi ha dato l'autorizzazione a Hijazi di fare da “maestro” ai ragazzini in visita alla moschea, non ha nulla da dire? Mi pare che da questa vicenda la moschea di via Padova si caratterizzi per superficialità, se non connivenza con i discorsi di odio emersi dalle dichiarazioni di Hijazi. Lascio al giudizio dei cittadini riflettere sul fatto se il centro di via Padova meriti o meno di gestire una moschea a Milano e chiedo che della questione si occupi la commissione comunale contro il razzismo». Una richiesta lecita, visto che parliamo di una persona che il 7 ottobre 2023, giorno dell'attacco di Hamas contro Israele, ha scritto «Buongiorno Palestina» con quattro cuori verdi, colore che simboleggia Hamas e l'islam, e «Oh Dio, grazie». Lo stesso che chiama amici i membri del fronte popolare, che mette foto degli uomini di Hamas con i fucili in mano definendoli «la resistenza a Gaza oggi». E ancora: «Il braccio armato di Hamas ha convocato tutti i movimenti della resistenza per decidere su come reagire a questa violazione della tregua... sempre più orgoglioso del mio popolo e la resistenza». E, come ricorda la Sardone «Suleiman Hijazi si è così espresso: "Il braccio armato di Hamas ha convocato tutti i movimenti della resistenza per decidere su come reagire a questa violazione della tregua. Sempre più orgoglioso del mio popolo e la resistenza. Solo chi è palestinese può sapere cosa fa Hamas per noi. Hamas ci aiuta in tutto non solo combatte, ma aiuta molto sul sociale, noi siamo contenti di avere Hamas in Palestina”. Parole poco equivocabili e molto gravi».
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