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IslaMilanizzazione: musulmani alla conquista della Lombardia con fondi sconosciuti
Oggi 12-05-25, 07:25
Il tentativo di islamizzazione non si ferma. L'ennesimo episodio riguarda Paderno Dugnano, comune di circa 50.000 abitanti in provincia di Milano, dove è stato ceduto il tempio dei Testimoni di Geova in via Filippo Meda a un'associazione islamica. E già solo la capienza dovrebbe far allarmare: circa 1000 persone per turno di preghiera. Il tutto sotto lo sguardo vigile e consapevole dell'amministrazione comunale a guida Pd. Si tratta della stessa associazione che aveva pregato per anni in modo abusivo in un seminterrato situato al Villaggio Ambrosiano, in via Derna. Luogo da cui, nonostante lamentele e segnalazioni da parte dei cittadini, non sono stati mandati via fino al 2023, esattamente un anno prima delle elezioni comunali. Ma la chiusura non è avvenuta subito per motivi di sicurezza e tutela del territorio: in un primo momento per problemi edilizi, dopo per esercizio abusivo dell'attività di culto. La medesima associazione per diverso tempo ha poi cercato un'altra sede ma, finché non ne hanno trovata una che fosse già adibita a luogo di culto, non erano riusciti a spostarsi. Non siamo però davanti a un caso isolato: c'è la volontà da parte della comunità islamica di impossessarsi di Paderno Dugnano, snodo nevralgico in quanto vicino a Milano, Monza e a tutti i raccordi autostradali. Raggiungerla, per gli islamici dell'hinterland milanese, sarebbe così estremamente agevole, ed è per questo che la scelta del luogo è estremamente strategica. Paderno non è stata scelta casualmente, ma è da lì che, come anche nel resto d'Italia, vogliono che prenda piede una capillare diffusione dei diktat islamici. Negli ultimi anni hanno già monopolizzato un quartiere chiave, quello del Villaggio Ambrosiano, dove oggi circa il 70% delle case e attività è composta prevalentemente da egiziani. Ma è ancora più clamoroso se ci accorgiamo che negli ultimi mesi, soprattutto nelle zone centralissime del comune, stanno cominciando a proliferare attività commerciali gestite solo ed esclusivamente da stranieri, aperte 24 su 24, 7 giorni su 7, diventati per loro luoghi di ritrovo piuttosto che di lavoro. Per non parlare dell'apertura di diversi barber shop a una distanza minima l'uno dall'altro, le cui aperture sono state corredate da fuochi d'artificio e feste in grande stile. Luoghi che, però, risultano scarsamente frequentati. Il grande timore dei cittadini è che Paderno stia diventando, sotto la guida della sinistra, un luogo in cui gli italiani avranno sempre meno spazio, anche perché ciò che sta avvenendo è oggettivo e incontrovertibile. Tra le conseguenze dell'islamizzazione vediamo un oratorio che non viene più frequentato, bambini cattolici che stanno scomparendo in favore degli islamici, la maggior parte delle donne vanno in giro con il velo e ci sono istituti scolastici, come la scuola primaria Eugenio Curiel, che ha una frequenza ben oltre il 50% di stranieri. Stesso complesso in cui ci sono una scuola dell'Infanzia e una primaria. «Non mi meraviglia che la sinistra sia entusiasta dell'apertura di una moschea. Per loro è vitale cercare di attirare il voto islamico, piegandosi a qualsiasi richiesta o pretesa delle comunità musulmane. Per noi invece è imperativo cercare di contrastare l'islamizzazione del Paese. In mancanza di un'intesa tra Stato e comunità islamiche e senza chiarezza sui fondi, su chi predica, su chi frequenta questi luoghi a nostro avviso nulla dovrebbe essere autorizzato», ci dice l'eurodeputata leghista Silvia Sardone. Eppure, per la sinistra tutto ciò sembra non rappresentare un problema, soprattutto sentendo le parole pronunciate dal sindaco Anna Varisco: «Quello che ci interessa è costruire ponti, come ha ricordato Papa Leone XIV nel suo primo discorso, e promuovere l'integrazione nella legalità e nel rispetto reciproco. La nostra comunità ha bisogno di tessere un dialogo costruttivo con tutti, per il benessere della città». Il problema che sembra sfuggire loro, però, è che per sbandierare il concetto di inclusione sono proprio i cittadini italiani a sentirsi estromessi, a non riconoscersi più nel loro territorio, ad avere paura. Oggi è Paderno, ma il meccanismo di radicalizzazione ha una mappatura ben più ampia e un disegno purtroppo molto chiaro e altrettanto definito.
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