s

La commissione Segre decide di sentire Cerno dopo la lettera anarchica
Oggi 10-09-25, 20:04
Le minacce ricevute dal Tempo finisco in Commissione Segre che sentirà il direttore Tommaso Cerno e il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone dopo le lettere ricevute ad agosto dalle due redazioni e firmate da anarchici: «Servi del potere morirete», è solo una delle minacce che si leggono nella missiva, con la firma della classica «A» cerchiata degli anarchici. È subito partita la nostra denuncia ai carabinieri che hanno provveduto a fare i rilievi del caso, ma parallelamente, oltre alla grande solidarietà, si sono mossi i canali ufficiali. È quanto deciso dall'ufficio di presidenza della commissione contro intolleranza, razzismo e antisemitismo presieduta dalla senatrice a vita che si è riunito ieri dopo la richiesta di audizione avanzata da Fratelli d'Italia. A commentare l'episodio è il senatore di FDI Marco Scurria, capogruppo nella Commissione: «Quella dell'Ufficio di Presidenza della commissione Segre è una decisione che manda un messaggio molto chiaro, riconoscendo l'importanza e il significato reale all'inchiesta che Il Tempo ha portato e sta portando avanti nello svelare i legami del fondamentalismo islamico in Italia e in Europa. Le minacce arrivate non potevano essere sottovalutate e le istituzioni hanno dimostrato di essere dalla parte di chi cerca la verità anche se spesso questa è scomoda». Secondo quanto si apprende, peraltro, nel caso del direttore del Tempo la lettera conteneva anche alcune foto che lo ritraevano in eventi pubblici. Un qualcosa su cui la commissione vuole far luce fino in fondo ed è per questo che continuerà le audizioni avviate con i vertici del giornalismo, sentendo i direttori dei principali quotidiani nazionali. Questa è stata la prima di una lunga serie di minacce e aggressioni che il quotidiano ha subito per le molteplici inchieste portate avanti, l'ultima in ordine temporale quella che riguarda i legami tra il gruppo terroristico Hamas e volti della politica italiana appartenenti all'area dem. Siamo stati definiti sionisti, c'è chi ha detto che con noi bisognerebbe tirare lo sciacquone, così come il sito “La Luce” dove siamo stati definiti «foglio di propaganda razzista». Poi un video del volto dell'Islam torinese Brahim Baya in cui sostiene che «Il Tempo si conferma il giornale più vicino alle tesi genocidarie e al governo Meloni, complice del massacro di Gaza. Il copione è sempre lo stesso: screditare le voci libere accusandole di essere vicine ad Hamas».
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0