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L'ex Città del rugby in mano agli svuotacantine. I residenti registrano tutto
Ieri 25-07-25, 11:07
Sempre lo stesso furgoncino bianco che entra ed esce dal cancello, al calare del buio, e una montagna di rifiuti che cresce a vista d'occhio a ridosso della recinzione, soprattutto sul fronte che dà sulla Pontina, nell'ala più nascosta dell'ex Città del rugby di Spinaceto, periferia sud di Roma. La struttura comunale, che cade a pezzi da anni, è uno degli ex Punti verde qualità per cui il Campidoglio aveva annunciato un bando di riassegnazione entro il 2024. Un iter di cui però non c'è traccia, intanto però sono arrivati gli svuotacantine illegali. La storia del grande impianto in via Renzini, situato proprio davanti alla scuola superiore del quartiere, è travagliata. Nei primi anni Duemila era ancora in piedi un faraonico progetto da 32 milioni di euro (con il Comune fidejussore al 95%) che però non ha mai visto la luce, anche perché le opere previste risultano non completate. È scattata quindi la revoca della concessione e Roma Capitale è tornata in possesso dell'area. Ma gli occhi dell'Amministrazione capitolina, a quanto pare, fino a Spinaceto arrivano raramente. Così i residenti, grazie a telecamere private, hanno deciso di fare da sé iniziando a registrare accessi sempre più frequenti e non solo di persone a piedi, che aprono la recinzione portandosi dietro le loro poche cose, ma anche di mezzi che sembrerebbero scaricare rifiuti proprio dentro la struttura comunale. Sono diversi i video registrati dai cittadini tra il 17 giugno e venerdì scorso e in quasi tutti si vede andare e venire un furgone bianco (che sembra sempre lo stesso, visto che ha un logo particolare disegnato sul cofano). Negli stessi giorni le riprese dall'alto mostrano cumuli di materiale di scarto diventare sempre più grandi. Neanche a dirlo, il sospetto è che l'impianto capitolino sia diventato meta di sversamenti illeciti. Ma non è tutto: intorno alle 14 del 9 luglio si vede entrare dal cancello persino un carroattrezzi giallo che trasporta una Punto grigia. A chi è stata consegnata? Uno dei tanti misteri dell'ex Città del rugby, che pur non avendo mai aperto viene descritta dai residenti come «una struttura bellissima. Purtroppo nel giro di pochi anni è stata devastata». È Guido Basso, presidente del comitato Tor de' Cenci - Spinaceto - Tre Pini - Casal Brunori, la memoria storica di un quartiere che non ha mai abbandonato il sogno di avere una struttura sportiva avveniristica, aperta ai giovani. Invece è diventato pericoloso persino avvicinarsi. A ottobre 2023 dentro il palazzetto fatiscente è stato ucciso un uomo, un fatto di sangue ricondotto a litigi tra senzatetto che dormono tra vetri spaccati, macerie e rifiuti. A gennaio 2024 le forze dell'ordine hanno sgomberato la struttura, identificando dieci persone. Alla fine il dipartimento capitolino Patrimonio ha fatto installare delle reti per evitare nuove occupazioni, cosa che, secondo il presidente del comitato, in assenza di vigilanza costante è servita a ben poco. «Gli ingressi sono praticamente quotidiani, però fino a quattro o cinque anni fa la situazione era migliore di oggi. C'era solo una famiglia rom abbastanza tranquilla, poi sono iniziati ad arrivare altri soggetti, dell'est Europa e nordafricani, che quando escono da lì sono spesso ubriachi e creano problemi ai bar della zona. I cittadini hanno paura a uscire di casa». Qualche miglioramento, racconta Basso, c'è stato quando il presidente della commissione parlamentare Periferie, Alessandro Battilocchio, a marzo scorso è arrivato per fare un sopralluogo.Poi però si è andati di nuovo peggiorando. «Ci chiediamo come sia possibile che l'Amministrazione capitolina non riesca almeno a metterla in sicurezza - attacca il senatore Andrea De Priamo (FdI) - Il Governo, fin da quando portammo il ministro dello Sport Andrea Abodi, ha dato piena disponibilità a supportare il Comune, fino a mettere in campo uno studio di fattibilità praticamente ultimato da parte di Sport e Salute ma è bene ricordare che la competenza è comunale». Anche Cristiano Ciotta, del direttivo del comitato di quartiere, fa presente che l'ex Città del rugby «è diventata un problema di sicurezza e decoro che coinvolge tutte le vie limitrofe. Continuanole occupazioni abusive, continuano gli sversamenti massicci di rifiuti e continua a mancare un intervento drastico di Roma Capitale», per questo, annuncia, «il comitato si riserva di intraprendere azioni legali nei prossimi giorni».
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