s

Paderno Dugnano, la gestione del mercato immobiliare diventa strumento di islamizzazione
Oggi 20-05-25, 07:43
L'islamizzazione è un rischio concreto e non una fantasia delle destre. Diversi gli episodi in cui abbiamo visto le città italiane assomigliare più alla Mecca piuttosto che a Torino, Milano o Roma. Ecco, di recente vi abbiamo raccontato un episodio che sta sconvolgendo la comunità di Paderno Dugnano, comune di circa 50.000 abitanti in provincia di Milano, in cui in data 7 aprile 2025 l'antico tempio dei Testimoni di Geova, in via Filippo Meda, è stato venduto a un'associazione islamica. Per l'esattezza, l'acquirente è «La Casa della cultura Musulmana» e la capienza del Tempio ci risulta essere di circa mille persone per turno di preghiera. Una folla oceanica per cui oggi i cittadini hanno timore in primis per la propria sicurezza. Anche perché si riverserebbero in quella zona tutti i fedeli che fino al 2023 hanno occupato abusivamente un seminterrato situato al Villaggio Ambrosiano, in via Derna. Eppure, visionando le carte, dietro non c'è la medesima associazione. Nel caso del centro islamico abusivo, infatti, i proprietari dell'immobile fanno capo all'«Associazione della famiglia felice» che però risulta al contempo possedere altre proprietà. Come mai? Da dove derivano i fondi di simili operazioni economiche non certo abbordabili? Ci risulta che a Paderno, soprattutto nella zona centrale, ci sia più di un intermediario, che sui social fa proselitismo islamico e lancia pesanti accuse contro il Governo, estremamente abile nel gestire la compravendita di abitazioni senza mai figurare, mascherandosi sotto professioni di altro tipo e, soprattutto, sotto prestanome. Le case gestite sembrano essere rivolte solo ed esclusivamente a musulmani, proprio per diffondere il verbo, per allargare la comunità, per creare un centro nevralgico in cui ritrovarsi e, piano piano, allontanare i cittadini italiani. C'è una rete, sottotraccia, che però ha un unico disegno e la medesima volontà: avere in mano la gestione del territorio e diffondere il più possibile il verbo dell'Islam non più (solo) tramite occupazioni abusive, bensì mediante transazioni economiche apparentemente regolari. Dissimulare e provare a confondere le idee è la parola d'ordine, motivo per cui nessuno di loro è nullatenente, tentando così di nascondere il loro vero business dietro professioni di facciata. Le due associazioni in questione, peraltro, non possiedono partita Iva bensì codice fiscale, ed è per questo motivo che reperirle presso la Camera di Commercio non è possibile, dato che, apparentemente, da parte loro non vengono effettuate attività di tipo commerciale. Nonostante la straordinaria abilità di queste persone, che probabilmente pensano di riuscire a non essere intercettate, le nostre autorità sono perfettamente a conoscenza dei movimenti in atto, li studiano, sono attenzionati. Con estrema professionalità non hanno voluto, comprensibilmente, rilasciare alcun tipo di dichiarazione, essendo il tema sensibile, ma è tutto già sotto il loro stretto controllo. Tra attività di brokeraggio abusivo, occupazioni e insulti rivolti al Premier Giorgia Meloni, al vicepremier Matteo Salvini e all'Europarlamentare Silvia Sardone, il quadro dell'hinterland milanese, e non solo, non è più da sottovalutare. E pensare che a Crema, sempre in Lombardia, nella scuola primaria di Santa Maria, un imam ha tenuto una lezione sull'Islam. Che a Genova si parla ancora di costruire una moschea. Il tutto senza che la religione islamica abbia firmato un accordo con la Repubblica italiana, come le altre religioni che si sono impegnate a rispettare le nostre leggi. Questo perché i loro dettami, dalla sharia fino alla poligamia, sono, per definizione, incompatibili con i nostri. In Italia è purtroppo pieno di piccoli e grandi focolai come quello di Paderno, su cui è necessario far luce, per impedire che in nome di Allah vengano commesse le peggiori nefandezze. Serve una presa di coscienza collettiva soprattutto da parte di chi tentato di non vedere per scopi certamente meno nobili rispetto all'interesse nazionale.
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0
Guarda anche
Il Tempo
16:01