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Islam alla conquista del Nord, ora l'Imam fa lezione in classe: l'ultimo caso
Oggi 19-05-25, 08:49
I musulmani vogliono prendersi l'Italia e lo dicono loro stessi senza alcun timore, sapendo che con l'appoggio di una certa sinistra problemi più di tanto non potranno averne. Ma i cittadini hanno paura, ed è proprio la trasmissione Mediaset Fuori dal Coro condotta da Mario Giordano che aveva realizzato un servizio sulla moschea abusiva di Via Padova a Milano: «Io abito sopra la moschea, mi hanno già minacciato di morte due volte, perché quando ti affacci al balcone e guardi loro non vogliono. Qui non si sa mai chi entra e chi esce», dice ai loro microfoni una donna che per timore vuole rimanere nell'anonimato, intercettata proprio poco prima del Ramadan. Nello stesso servizio la giornalista riesce a entrare nel luogo di culto e un uomo le dice: «Gli ebrei, e c'è scritto nel Corano, noi li cacciamo via. I musulmani sono tantissimi, conquisteranno il mondo? Sì e la prima cosa sarà l'Italia, perché è vicinissima all'islam». Solo chi finge di non voler vedere può negare questa realtà. Una realtà che sta generando timore tra la popolazione, visto l'elevato numero di reati commessi dai musulmani sul nostro territorio. Sembra di assistere a un incubo, tra volontà di costruire nuove moschee, bambini che vengono condotti nei luoghi di culto dell'Islam e tentativi di indottrinamento. E a sottolinearlo è l'europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint: «Di fronte a imam sempre più radicalizzati e a un'Europa incapace di reagire, paralizzata da un malinteso multiculturalismo e dal pensiero unico, il progetto è chiaro: prendere più spazi possibili all'interno della nostra società. Lo fanno, con una chiara fame di occupazione, in vari modi: con le nascite, con moschee irregolari mascherate da associazioni, senza alcun rispetto per le nostre leggi». Eppure, non è solo Milano. Di recente abbiamo raccontato il caso di Paderno Dugnano, comune di circa 50.000 abitanti in provincia di Milano, dove il tempio dei Testimoni di Geova in via Filippo Meda è stato venduto a un'associazione islamica, «La Casa della cultura Musulmana». Ed era stato proprio il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini a ricordare che «fino a quando la religione islamica non avrà firmato l'accordo con la Repubblica italiana, come le altre religioni che si sono impegnate a rispettare le nostre leggi, noi non dobbiamo lasciare loro neanche mezzo metro quadro di spazio». Sì, perché è sotto il nome dell'integrazione che si commettono le peggiori nefandezze. Giustamente ci battiamo per riconoscere la parità dei diritti tra uomo e donna, per un'equità sotto ogni punto di vista, e poi sosteniamo una religione che considera il sesso femminile alla stregua di un accessorio pronto all'uso quando necessario? Una religione che non esclude la poligamia? Che impone alle donne di coprirsi quasi integralmente per non suscitare interesse sessuale in altri uomini? A denunciare un altro episodio avvenuto sul territorio lombardo, esattamente a Crema, è il deputato della Lega e capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione Rossano Sasso per chiedere di far luce sul caso della scuola primaria di Santa Maria, dove un imam ha tenuto una lezione sull'Islam: «Nelle prossime ore presenterò una interrogazione urgente al Ministro Valditara. L'ennesimo episodio, dopo quello della scuola di Pioltello chiusa per Ramadan e dell'istituto di Treviso in cui, durante una gita, alcuni bimbi sono stati fatti inginocchiare in una moschea. La deriva progressista in atto nelle scuole, voluta da sindaci e insegnanti di sinistra, cancella i nostri simboli, le nostre tradizioni, il nostro credo e consente a chi professa una religione carica di odio e di disprezzo verso gli "infedeli" di iniziare ad attuare la "sottomissione", partendo proprio dalla scuola». Tra video realizzati con l'IA in cui si immagina una Milano tra 25 anni completamente occupata dai musulmani e italiani terrorizzati, la sinistra rimane in silenzio, e porge il fianco a tutti tranne che agli italiani dimenticando la differenza sostanziale tra accoglienza e sottomissione.
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