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Pendolarismo sanitario: UAP condivide l'allarme lanciato dall'Emilia-Romagna
Oggi 10-11-25, 08:51
L'allarme lanciato nei giorni scorsi dal Presidente della Regione Emilia-Romagna, che ha denunciato come la Regione non riesca più a sostenere economicamente i costi dell'assistenza ai pazienti provenienti da altre regioni a causa, tra l'altro, di tariffe sanitarie troppo basse e non più sostenibili, riaccende i riflettori su una crisi ormai nazionale. Il fenomeno del pendolarismo sanitario – il continuo spostamento di cittadini verso altre Regioni per ricevere cure – non è solo un problema economico: è il segno di un sistema sanitario diseguale, che penalizza le aree più fragili del Paese e scarica sui cittadini il costo della distanza e dei disservizi. L'Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (UAP), attraverso la sua Presidente Mariastella Giorlandino, condivide questa preoccupazione e chiede al Governo e al Ministero della Salute di affrontare il problema con dati trasparenti, strumenti di governo e regole chiare, per restituire equità e prossimità al Servizio Sanitario Nazionale. 1. Le dimensioni del fenomeno Secondo gli ultimi dati ufficiali AGENAS e Fondazione GIMBE, riferiti al 2022, la mobilità sanitaria interregionale ha raggiunto un valore complessivo di oltre 5 miliardi di euro, in crescita costante rispetto agli anni precedenti. Le analisi più recenti (GIMBE 2025) confermano che le Regioni più attrattive restano Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, mentre le maggiori perdite di pazienti e risorse si concentrano nel Mezzogiorno, con un saldo negativo che indebolisce i sistemi sanitari territoriali e i bilanci regionali. UAP precisa che, ad oggi, i dati 2022 sono gli unici consolidati e ufficialmente validati. I dati 2023 risultano ancora in corso di consolidamento, a causa dei ritardi di alcune Regioni nel trasmettere i flussi completi al Ministero della Salute e all'AGENAS. Se tali ritardi sono dovuti a inefficienze amministrative, sono gravi; se invece riflettessero reticenze nel fornire informazioni complete, sarebbero inaccettabili e contrari al principio di trasparenza. “La mobilità sanitaria è un indicatore di qualità e di equità: nascondere i numeri significa negare la realtà delle disuguaglianze territoriali.” 2. Perché i cittadini si spostano Le analisi scientifiche e i report istituzionali convergono su alcune cause strutturali: a. liste d'attesa troppo lunghe; b. percezione di maggiore qualità clinica e migliori risultati nelle Regioni con poli di eccellenza; c. carenze organizzative e carichi di lavoro squilibrati; d. effetto confine, che favorisce gli spostamenti da Regioni deboli verso quelle più attrezzate. Il risultato è una fuga silenziosa di pazienti e risorse pubbliche, che indebolisce il principio di universalità del Servizio Sanitario Nazionale e mina la fiducia dei cittadini. 3. Tariffe irrazionali e sistema al collasso Perfino una Regione virtuosa come l'Emilia-Romagna riconosce che, con le tariffe sanitarie attualmente in vigore, non conviene più curare pazienti provenienti da altre Regioni. “È l'ennesima dimostrazione – sottolinea UAP – che l'attuale sistema tariffario non regge più, né per il pubblico né per il privato. Il TAR del Lazio lo ha confermato con la sua sentenza, ma il Ministero continua a ignorare il problema.” 4. La posizione di UAP UAP ritiene che il pendolarismo sanitario non sia la causa, ma il sintomo di un sistema diseguale e incompiuto, che necessita di una riforma nazionale basata su programmazione, capacità produttiva e qualità misurabile. UAP propone: a. Programmazione e tariffe eque: Avvio immediato della revisione del nomenclatore tariffario, come disposto dal TAR Lazio. Revisione biennale indicizzata ai costi reali e trasparenza dei criteri di calcolo. Adeguamento coordinato dei patti interregionali di mobilità per governare i flussi. b. Capacità e tempi di risposta: Introduzione di un CUP nazionale integrato pubblico-privato. Voucher SSN per garantire le prestazioni essenziali vicino a casa, con tempi certi e a tariffa pubblica. c. Qualità e trasparenza: Pubblicazione dei dati di esito e soddisfazione dei pazienti (PROMs e PREMs) e degli indicatori di performance di ogni struttura sanitaria. Adozione di un sistema di remunerazione basato sui risultati di salute. “È tempo di riconoscere e valorizzare le eccellenze del Sud Italia – dichiara UAP – che, pur lavorando con risorse inferiori, garantiscono qualità clinica e attenzione umana di livello nazionale.” 5. Cosa UAP chiede al Governo UAP invita Governo e Ministero della Salute a: rendere pubblici tutti i dati aggiornati sulla mobilità sanitaria 2023; avviare subito la revisione del nomenclatore tariffario; istituire una cabina di regia nazionale per monitorare flussi, tempi d'attesa e qualità dell'assistenza; aprire un confronto con Regioni, Università, strutture sanitarie pubbliche e private accreditate e associazioni di categoria per costruire un sistema nazionale di qualità e trasparenza. “La sanità non può più permettersi silenzi né lentezze – afferma UAP –. È tempo di trasparenza, responsabilità e azioni concrete: ogni cittadino ha diritto a cure di qualità nella propria Regione, non a viaggi obbligati per accedere ai propri diritti.” Mariastella Giorlandino Presidente UAP
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