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Quarto Grado, Sempio: "Nella stessa giornata". Cosa non torna sullo scontrino
29-03-2025, 10:37
Ospite a Quarto Grado, Andrea Sempio, indagato in concorso per l'omicidio di Chiara Poggi per cui è stato condannato a 16 anni l'allora fidanzato Alberto Stasi, ha risposto ieri alle domande di Gianluigi Nuzzi, proclamandosi ancora una volta innocente e dichiarando di avere intenzione di metterci la faccia anche a livello mediatico. Tra le questioni che non tornano nel delitto avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, c'è anche quella dello scontrino del parcheggio di Vigevano, esibito come alibi 14 mesi dopo l'omicidio. "Lo scontrino lo ha portato con sè o è andato a riprenderlo?", hanno chiesto all'intervistato per fare chiarezza su quella che è a tutti gli effetti una contraddizione. Il riferimento è al biglietto del parcheggio che, come emerge dalle carte dell'inchiesta, è stato presentato ai carabinieri il 4 ottobre 2018 autonomamente da Sempio a sostegno del racconto sugli spostamenti che avrebbe effettuato mentre Chiara veniva uccisa. "Nel primo interrogatorio non mi hanno chiesto nulla di quella giornata", ha riferito l'indagato nel salotto di Nuzzi. Il punto poco chiaro è che poi, durante l'interrogatorio del 10 febbraio 2017, ai pm di Pavia che gli domandano esplicitamente "come spiega il fatto di aver conservato per un anno lo scontrino", Sempio ha risposto che era stato ritrovato dai genitori qualche giorno dopo il fatto sulla macchina: "La seconda volta che sono stato sentito non avevo con me lo scontrino ma ho solo riferito ai carabinieri che lo avevo, quindi sono stati loro a dirmi di andare a prenderlo. Mi sono recato insieme a mio padre a casa dove l'ho preso e l'ho portato in caserma". Versione che Sempio ha ribadito anche a Quarto Grado: "Nel secondo invece mi hanno chiesto conto della giornata. Io l'ho nominato, non l'avevo con me, sono andato a prenderlo e dopo sono ritornato in caserma riportando lo scontrino. Nella stessa giornata".
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