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Cronaca
Garlasco: via libera ai 6 quesiti che riaprono il caso
Ieri 16-05-25, 19:52
AGI - Ritorno al 13 agosto 2007: di nuovo nella villetta di via Pascoli, nella mattina afosa e quieta della piccola Garlasco squassata dall' omicidio di Chiara Poggi. La giudice di Pavia Daniela Garlaschelli riapre, in senso figurato perché tutto si giocherà coi test di laboratorio, le porte di quella casa per capire chi ci entrò, perché e quali tracce lasciò nel suo passaggio. Sei quesiti per la verità Sono sei i quesiti a cui dà il via libera su richiesta della Procura che indaga Andrea Sempio e delle parti, compresa la famiglia Poggi che ha chiesto di allargare la cerchia delle persone a cui prelevare il DNA. Come spiega l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, “ora e mai più, ci si tolga ogni dubbio e non ci si ritrovi in questa situazione tra qualche anno”. Confronto genetico su unghie e oggetti L'esperta genetista Denise Albani dovrà anzitutto comparare il DNA trovato sulle unghie della vittima con i profili degli uomini che entrarono in casa e che la frequentavano in quel periodo. Non solo Andrea Sempio, ma anche tre amici della comitiva di Marco Poggi (Mattia Capra e Roberto Freddi, perquisiti nei giorni scorsi, e Alessandro Biasibetti), tre carabinieri che svolsero i primi rilievi, il medico legale, le gemelle Paola e Stefania Cappa e Marco Panzarasa, amico di Alberto Stasi. Nessuno di loro, a parte Sempio, è indagato. Tracce da reperti mai analizzati A chiedere gli accertamenti sulle due cugine di Chiara Poggi è stata l'avvocata Giada Bocellari, legale del condannato a 16 anni per il delitto. Le due donne, Stefania, avvocata di diritto sportivo, e Paola, food blogger, saranno sottoposte al prelievo delle impronte da comparare con le possibili tracce ottenute da reperti mai analizzati, come il vasetto vuoto di yogurt trovato in cucina e una scatola di biscotti. Esclusivamente analisi genetiche Fonti investigative assicurano che il messaggio in cui Paola Cappa avrebbe detto “Mi sa che abbiamo incastrato Stasi” a un amico non sia mai stato acquisito agli atti. Sono state disposte analisi solo genetiche, e non dattiloscopiche, sui ‘para-adesivi' delle impronte e su alcuni oggetti. Raccolta ampliata dei reperti “Anche la spazzatura di casa Poggi e il tappetino del bagno”, dice Marzio Capra, consulente della parte offesa, saranno analizzati. “Il focus sarà su tutti quei reperti che sono stati trascurati o hanno dato risultati discordanti”, spiega il genetista che segue fin dal primo momento il caso. Ruoli da chiarire “Le analisi disposte sono limitate alla parte genetica, si rivaluterà il profilo sulle unghie della vittima e, anche su richiesta del consulente della famiglia Poggi, si estenderà il confronto a tutti coloro i quali possono aver toccato Chiara. È ora di stabilire che ruolo avessero le persone entrate quel giorno: tra chi non c'entra nulla con l'omicidio e chi sì”». È la sintesi dell'ex Generale del Ris e genetista Luciano Garofano, che affianca la difesa Sempio. Tempistiche delle nuove analisi Le attività di esperti e consulenti di parte inizieranno il 17 giugno e gli esiti dovrebbero essere spiegati in aula il 14 ottobre. La sensazione è che comunque l'inchiesta riserverà altre sorprese nelle prossime settimane. Massimo Lovati, seduto al tavolino di un bar non lontano dal Tribunale, scuote il capo pensando alle accuse al suo assistito ma assicura che Sempio “è forte e sta parando i colpi anche se è difficile”.
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