s
Politica
Seggi aperti in Veneto, Campania e Puglia. Affluenza in calo
Oggi 23-11-25, 13:43
AGI - Seggi aperti dalle 7 di questa mattina in Veneto, Campania e Puglia. Si vota fino alle 23 di oggi e dalle 7 alle 15 di lunedì. Chiamati a scegliere i nuovi governatori e i rispettivi consigli regionali sono circa 13 milioni di persone. Si tratta dell’appuntamento che chiude il lungo turno elettorale partito con le Marche (28 settembre) e proseguito con Calabria (5 ottobre) e Toscana (12 ottobre). Il centrodestra (in vantaggio per 2 a 1) punta all’allungo, mentre il centrosinistra è a caccia del pareggio. Si dovrà attendere fino a lunedì pomeriggio per trarre il bilancio della sfida. Affluenza in calo È dell'8,95% (in calo rispetto a quella della stessa ora delle precedenti consultazioni, che era del 12,63) l'affluenza nazionale alle ore 12 nelle 14.586 sezioni coinvolte dalla tornata amministrativa in Veneto, Campania e Puglia. Il dato e' riportato sul sito Eligendo del Ministero dell'Interno. È dell'8,25% l'affluenza ai seggi, in Campania, per le elezioni regionali. Nella precedente tornata elettorale, alla stessa ora, aveva votato l'11,32% degli aventi diritto. Il dato si riferisce ai 5.825 seggi aperti nella regione ed è riportato sul sito Eligendo del Ministero dell'Interno. Alle ore 12 l'affluenza ai seggi in Puglia per le elezioni regionali è dell'8,53%. Nella precedente tornata elettorale, alla stessa ora, aveva votato il 12,04%. Questo dato evidenzia un calo dell'affluenza rispetto al passato. Il dato sull'affluenza elettorale si riferisce ai 4.032 seggi aperti nella regione Puglia ed è stato ufficialmente riportato sul sito Eligendo del Ministero dell'Interno. È fondamentale monitorare l'andamento del voto per comprendere la partecipazione alle regionali in Puglia. In Veneto del 10,10% l'affluenza ai seggi, in Veneto, per le elezioni regionali. Nella precedente tornata elettorale, alla stessa ora, aveva votato il 14,74% degli aventi diritto. Il dato si riferisce ai 4.729 seggi aperti nella regione ed e' riportato sul sito Eligendo del Ministero dell'Interno. Ecco i candidati governatori nelle tre regioni al voto tra oggi e domani. Campania Sei i candidati in Campania per la presidenza della Regione. Poco più di 5 milioni di elettori sono chiamati a scegliere il successore di Vincenzo De Luca, l'esponente Pd per due mandati su quella poltrona, tra quattro 'indipendenti' - Carlo Arnese, all'inizio sostenuto da Forza del popolo; Stefano Bandecchi per 'Dimensione Bandecchi'; Nicola Campanile del movimento 'Per'; e Giuliano Granato per Campania popolare - e i due candidati delle coalizioni di centro sinistra e centrodestra. La partita vera si gioca infatti tra Roberto Fico, ex presidente della Camera, fondatore a luglio 2005 di uno dei primi 40 meet up di Beppe Grillo, e ora presidente del comitato di garanzia dei cinque stelle, sostenuto da un campo largo che va dal Pd ai socialisti, dalla lista di De Luca, in passato mai tenero con lui e con il Movimento, e la Casa Riformista renziana; e il vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirelli (FdI), che ha compattato dietro di sé la maggioranza di governo. I seggi a disposizione sono 50, e alla circoscrizione di Napoli toccherà il maggior numero di rappresentanti, 27, mentre quella di Salerno ne avrà 9, Caserta 8, Avellino 4 e Benevento 2. Oltre al voto per il candidato presidente della Giunta e per la lista, si possono esprimere fino a due preferenze per i candidati consiglieri. Accanto al simbolo della lista, è presente uno spazio per scrivere i nomi dei candidati consiglieri che si vogliono eleggere. Si possono indicare massimo due preferenze, tenendo conto della parità di genere, quindi un uomo e una donna. Se si scrivono due nomi dello stesso sesso, verrà conteggiato solo il primo. È consentito il voto disgiunto, quindi l'elettore può votare un candidato alla presidenza e una lista a lui non collegata. Le elezioni si svolgeranno tenendo conto della legge elettorale utilizzata nella tornata precedente, con alcune modificate approvate dall'attuale Consiglio: la soglia di sbarramento per le liste passa dal 3% al 2,5% e il consigliere regionale eletto e nominato come componente della Giunta viene sospeso dalla prima funzione. Puglia Per la presidenza della Regione Puglia, i componenti che partecipano alla corsa elettorale sono Antonio Decaro, Luigi Lobuono, Sabino Mangano e Ada Donno. Il centrosinistra schiera il grande favorito, Antonio Decaro, europarlamentare e già sindaco di Bari. Decaro è sostenuto da una coalizione molto ampia di centro-sinistra formata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Decaro Presidente, Per la Puglia, Avanti Popolari e Casa Riformista (composta da Italia Viva, Partito Socialista Italiano e Popolari), Democrazia Solidale e +Europa. Il centrodestra, dopo una lunga riflessione conclusasi all'inizio di ottobre, ha scelto come frontman l'imprenditore Luigi Lobuono. L'ex presidente della Fiera del Levante potrà contare sull'appoggio di Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega - Unione di Centro - Nuovo PSI e Noi Moderati. Chi si presenta "come alternativa al bipolarismo che è tornato in auge" è Sabino Mangano, con la sua Alleanza civica per la Puglia. In corsa c'è anche Ada Donno, sostenuta da una lista che include Partito comunista italiano, Potere al popolo e Risorgimento socialista. Ma a correre non ci sono solo i candidati alla presidenza. Con loro una folta pattuglia di aspiranti consiglieri, 565 per la precisione, è a caccia di preferenze. Il M5s schiera Cristian Casili e Rosa Barone. Nella BAT capolista è l'ex direttore del dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno, candidato anche nella circoscrizione di Bari. Nel Partito democratico molti i big: il parlamentare Ubaldo Pagano (espressione dell'area del partito che fa riferimento all'ex governatore Michele Emiliano), i consiglieri regionali uscenti Francesco Paolicelli e Lucia Parchitelli. E ancora la presidente del Consiglio regionale uscente, Loredana Capone. Nella BAT da segnalare la candidatura del segretario regionale dei dem Domenico De Santis. Per quanto riguarda Avs, il peso da 90 è l'ex governatore Nichi Vendola che correrà nei collegi di Bari, Brindisi e Lecce. Nel centrodestra la Lega schiera tutti i sei consiglieri uscenti: Giacomo Conserva, Gianni De Blasi, Fabio Romito, Antonio Scalera, Napoleone Cera e Joseph Splendido; l'onorevole Gianfranco Chiarelli e come punta di diamante c'è il senatore Roberto Marti. Forza Italia, oltre alcune nuove leve come Valeria Di Maggio e Mario Schena provenienti dalla formazione giovanile del partito, annovera nelle sue liste i consiglieri uscenti Paride Mazzotta, Massimiliano Di Cuia, Massimiliano Stellato e Antonio Raone. Tra i volti noti di Fratelli d'Italia il consigliere uscente Renato Perrini, Dino Basile, il capogruppo al Comune di Taranto, Giampaolo Vietri e sempre a Taranto l'avvocata Matilde Percolla. Veneto Sono cinque i candidati in corsa in Veneto per il dopo Zaia e sono: Stefani, Manildo, Rizzo, Bui, Szumski. A proseguire il solco tracciato da 15 anni di amministrazione Zaia nel segno della più aderente continuità è Alberto Stefani, enfant prodige in casa Lega a 33 anni, ex sindaco di Borgoricco (Padova) e attualmente deputato, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, Noi Moderati, Udc, Liga Veneta Repubblica. Il centrosinistra ha invece affidato la corsa a Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso che nel 2013 strappò la città veneta alla Lega dopo un ventennio di indiscusso predominio del Carroccio. Manildo è sostenuto da Partito Democratico, Le Civiche Venete, Movimento 5 Stelle, Uniti per Manildo, Alleanza Verdi Sinistra e Rifondazione comunista. In corsa sono poi anche Fabio Bui, ex sindaco di Loreggia (Padova) ed ex presidente della Provincia di Padova con la lista 'Popolari per il Veneto'. C'è anche Riccardo Szumski, ex medico radiato dall'ordine per le sue posizioni critiche nei confronti dei vaccini e dell'uso del green pass durante il Covid, sostenuto da 'Resistere Veneto'. Infine, Marco Rizzo, volto storico dei Comunisti Italiani, si presenta con la lista 'Democrazia Sovrana e Popolare'. Le modalità di voto in Veneto sono quelle consuete. Si potrà esprimere il voto per un solo candidato presidente tracciando un segno sul nome del candidato o sul simbolo accanto al nome. Sarà ammesso il cosiddetto "voto disgiunto" (ovvero il voto di un candidato presidente di Regione ma anche di una preferenza ad una lista non a lui collegata). È possibile infine esprimere un "voto di preferenza" per uno o due candidati consiglieri regionali nello specifico. In questo caso è necessario scrivere il cognome, oppure il nome e cognome sulle righe riportate nella scheda elettorale a fianco del simbolo della lista di riferimento dei consiglieri candidati. I voti così ottenuti andranno a determinare l'assegnazione dei 51 seggi del Consiglio regionale del Veneto (49 per i consiglieri più due seggi per il presidente eletto e il candidato presidente che ha ottenuto il maggior numero di preferenze) secondo un sistema proporzionale con premi di maggioranza e soglie di sbarramento. Se la coalizione che sostiene il presidente eletto supera il 40% dei voti questa avrà diritto ad almeno il 55% dei seggi, se supera il 50% allora la quota sale al 60%. La coalizione arrivata seconda ha diritto ad almeno il 35% dei seggi. Esiste una soglia di sbarramento fissata al 3% per la lista e al 5% per la coalizione.
CONTINUA A LEGGERE
5
0
0
