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I due volti di Bergoglio: la sintonia con gli "ultimi" e gli attriti con la Curia
Oggi 22-04-25, 06:06
Caro Direttore, c'è un disegno della Divina Provvidenza nella morte dei Papi: Paolo VI nella ricorrenza della Trasfigurazione, Giovanni Paolo II nel giorno della Divina Misericordia e Francesco, il lunedì dell'Angelo. Solo una volta, nel 1700, è accaduto che un Papa -Innocenzo XII- aprisse la Porta Santa per il Giubileo e un altro -Clemente XI- la chiudesse. Jorge Mario, «venuto dalla fine del mondo», è diventato Francesco il 13 marzo 2013, salutando i fedeli con un irrituale «Fratelli e sorelle, buonasera», che era già tutto un programma. La domenica di Pasqua si è congedato, dopo 12 anni, da quella stessa loggia con voce flebile, lasciando questo mondo con la benedizione Urbi et Orbi. Ordinato cardinale da Wojtyła nel 2001, nel 2013 è salito al soglio di Pietro con un nome simbolo nel segno degli ultimi di qualsiasi religione. Con la morte di Francesco scompare uno dei Papi più discussi della recente storia della Chiesa: certamente il più amato nei Paesi poveri del mondo, ma anche il più avversato all'interno della Curia, con polemiche durissime soprattutto negli ultimi anni per alcune scelte dottrinali e nomine di vescovi, nunzi e cardinali, considerate più casuali che meditate. Bergoglio nacque il 17 dicembre 1936 nel quartiere Flores, a Buenos Aires, era il primogenito di cinque figli di Mario José Bergoglio, ragioniere ferroviario di origini piemontesi, e Regina María Sívori, casalinga di origini liguri. Cresciuto in una famiglia della piccola borghesia, ha descritto la sua infanzia come modesta ma felice: «Non ci avanzava niente… ma non ci mancava nulla». Fin da giovane, ha sperimentato il valore dell'impegno: a 13 anni, suo padre lo incoraggiò a lavorare, portandolo a fare le pulizie in una fabbrica di calzini e poi in un laboratorio di analisi chimiche. Di queste esperienze ha colto il significato degli insegnamenti paterni e soprattutto compreso l'importanza del lavoro nella vita. Come capita, durante la prima giovinezza si infatuò di una ragazza di nome Amalia, alla quale scrisse un biglietto dichiarando il suo affetto e promettendole romanticamente una casa bianca con il tetto rosso. Tuttavia, la chiamata di Dio, all'età di 17 anni, dopo una confessione nella chiesa di San José de Flores -un momento che descrisse come «lo stupore di un incontro» - portò il giovane porteño a intraprendere il cammino verso il sacerdozio, entrando nel seminario diocesano e successivamente nel noviziato della Compagnia di Gesù l'11 marzo 1958. Ventunenne, affronta una grave polmonite che richiede l'asportazione di parte del polmone destro. Ultrà del San Lorenzo e appassionato di calcio, con Diego Maradona come suo giocatore preferito, era goloso, soprattutto di dulce de leche, una passione che cozzava con il suo diabete. Per il suo carattere ruvido e irascibile, Bergoglio ha vissuto spesso in mezzo alle polemiche, nel 1973, fu nominato a 36 anni Provinciale dei Gesuiti in Argentina. Il Superiore Generale dell'ordine, padre Peter Hans Kolvenbach, in un rapporto del 1991, espresse riserve sulla nomina di Bergoglio a vescovo ausiliare, imputandogli di causare divisioni all'interno della Compagnia di Gesù. Ombre durante il periodo della dittatura militare che forse sono la ragione per la quale, da Pontefice, non è mai voluto tornare al suo Paese natale. Come non ha mai fatto visita neppure alla Chiesa Argentina di Roma. Certamente, nel corso della storia recente, molti Papi sono stati al centro di divisioni: • Pio XII (1939–1958): una delle figure più discusse del XX secolo per la sua presunta «neutralità» durante la Seconda Guerra Mondiale. • Giovanni XXIII (1958–1963): papa rivoluzionario, avviò il Concilio Vaticano II (1962–1965) per modernizzare la Chiesa. • Paolo VI (1963–1978): continuò il Concilio Vaticano II. La sua enciclica Humanae Vitae (1968), che confermava il divieto della contraccezione artificiale, suscitò polemiche. • Giovanni Paolo II (1978–2005): papa polacco amatissimo, criticato però per il suo conservatorismo su temi come aborto, contraccezione e ruolo delle donne nella Chiesa. • Benedetto XVI (2005–2013): teologo eminente, attaccato dai musulmani per il discorso di Ratisbona e dai cattolici per la posizione sugli abusi e per le sue dimissioni. Infine, Papa Francesco: i sostenitori lo ‘sentivano' come un pontefice vicino al popolo, capace di rinnovare l'immagine della Chiesa cattolica in un periodo di crisi. Il suo stile semplice, l'enfasi sulla misericordia, la lotta contro la corruzione ecclesiastica e l'impegno su temi sociali come l'ambiente, l'accoglienza dei migranti e la giustizia economica sono aspetti che lo hanno reso popolare in ambienti progressisti. Tuttavia, la sua figura è stata divisiva. I tradizionalisti lo accusavano di creare confusione dottrinale, specialmente con l'esortazione apostolica Amoris Laetitia(2016), che ha aperto alla possibilità per i divorziati risposati di ricevere l'eucaristia. Anche il suo approccio ecumenico e interreligioso, con il Documento sulla Fratellanza Umana firmato con il Grande Imam di Al-Azhar nel 2019, è visto da alcuni come un cedimento al relativismo. Le tensioni sono aumentate con il motu proprio Traditionis Custodes (2021), che ha limitato l'uso della Messa in latino. Inoltre, è stata aspramente criticata la gestione della crisi dei reati sessuali commessi da sacerdoti. Altro importante punto di attrito con la Curia è stato il tentativo di riformare le finanze vaticane e combattere la corruzione interna senza aver avuto un piano programmatico. Ha rimosso figure influenti come il cardinale Angelo Becciu, dopo un processo sempre più pieno di ombre. Il porporato dovrebbe con ogni probabilità entrare in Conclave perché riammesso dalle congregazioni generali dei cardinali, soprattutto dopo le indiscrezioni sugli accordi segreti tra testimoni e inquirenti sotto la regia occulta, sembra, di un pezzo da novanta della Gendarmeria. Ha sostenuto l'azione persecutoria contro il cardinale George Pell, rinchiuso in carcere 400 giorni per poi essere scagionato dall'accusa di abusi su minori. Anche la riforma della Curia con la costituzione apostolica Praedicate Evangelium (2022), mirata a rendere la struttura più snella e missionaria, ha suscitato malumori non essendo, di fatto, mai riuscita ad incidere. Un episodio emblematico sul carattere del pontefice avvenne quando una fedele asiatica gli afferrò con forza la mano tirandolo verso di sé e lui reagì visibilmente infastidito. Ma il tema che pare il più contraddittorio del pontificato «francescano» è il rapporto con il mondo omosessuale: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?». Nel 2020 dichiarò: «Gli omosessuali sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia». Affermazioni che sembravano una linea di apertura, ma durante un incontro con i vescovi italiani, il Papa utilizzò un termine offensivo riferendosi alla presenza di omosessuali nei seminari. Se l'episodio si può annoverare tra i «lapsus», c'è da capire altresì perché in tutto il pontificato è stata mortificata la grande tradizione della diplomazia vaticana attraverso la Segreteria di Stato. A parte ciò, nei nostri ricordi resterà indelebile la messa durante il Covid con la Piazza vuota, la corona di fiori lanciata nel mare di Lampedusa a memoria di coloro che sono morti per cercare una vita migliore, gli incontri, fino agli ultimi giorni, tra i carcerati invocando atti di clemenza e il suo ultimo giro in Papamobile, non programmato, in perfetto stile Bergoglio. Come quello di concedere alcune posizioni di rilievo alle donne nelle istituzioni vaticane. Il cerchio ristretto di consiglieri di Papa Francesco, molti dei quali gesuiti o provenienti dall'America Latina, annovera figure chiave come Pietro Parolin, Segretario di Stato, noto per il suo ruolo di mediatore tra Bergoglio e la Curia; l'argentino Víctor Manuel Fernández, considerato l'interprete della teologia bergogliana; il cardinale Luis Antonio Tagle, ex arcivescovo di Manila; e il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere pontificio, rappresentante dello spirito caritativo di Francesco. Papa Francesco ha dimostrato una particolare sintonia con leader politici e religiosi che condividono la sua visione di giustizia sociale, dialogo interreligioso e promozione della pace. Tra questi, l'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden, con lui ha condiviso preoccupazioni riguardo al cambiamento climatico; più recentemente, aveva instaurato un buon rapporto con il presidente argentino Javier Milei, sintonia che non aveva avuto con i suoi predecessori. In Italia la grande affinità con il presidente Sergio Mattarella ed il rapporto paterno con la premier Giorgia Meloni. La pace è stata un grande patimento negli ultimi anni del suo pontificato, auspicata in ogni discorso rimasto inascoltato. Che la luce perpetua splenda su Bergoglio, preghiamo per lui.
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