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Quell'incontro dei figli di Hannoun con un capo di Hamas e i post celebrativi
Oggi 13-09-25, 12:04
Ci mancavano anche i figli di Mohammad Hannoun, sanzionato dal dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti in quanto ritenuto uomo di Hamas e al centro della nostra inchiesta, a sostenere certi personaggi. Si chiamano Jinan e Mahmoud Hannoun e, come leggiamo sul sito Infopal, che rilancia molteplici iniziative di Hannoun, con la direttrice Angela Lano hanno intervistato Osama Hamdan, a Istanbul. Come si legge nell'articolo pubblicato il 29 Aprile del 2025 «Osama Hamdan, alto dirigente di Hamas, ci riceve in una sala stampa allestita in un Centro Congressi di Istanbul. Ci colpisce la sua affabilità, gentilezza e disponibilità». Sono loro stessi a dirci che si tratta di un uomo di Hamas che in passato è stato rappresentante del Movimento di Resistenza islamica in Libano e in Iran e che «attualmente è il responsabile per le Relazioni estere. Lo abbiamo intervistato nell'ambito dell'annuale Conferenza della "Coalizione globale a sostegno di Gerusalemme e della Palestina", che si è svolta a Istanbul dal 25 al 27 aprile». Che ci facevano in Turchia con un uomo di Hamas Angela Lano e i figli di Hannoun? Intervista in cui Hamdan sottolinea come «abbiamo in atto un progetto con i Paesi islamici. Con l'Iran abbiamo una buona relazione; ha sempre dato supporto ai Palestinesi e alla Resistenza, anche dal punto di vista militare. Qualsiasi aiuto che viene dato alla Resistenza è il benvenuto». Sullo stesso sito, sempre a firma di Angela Lano, con la collaborazione di Jinan e Mahmoud Hannoun, compare anche un altro articolo dal titolo «I racconti dell'orrore dei prigionieri palestinesi liberati». Osama Hamdan, il palestinese che hanno intervistato era presente il 10 settembre al funerale a Doha dei cinque membri di Hamas e dell'agente di sicurezza qatariota uccisi in Qatar, insieme a un altro membro di spicco del gruppo terroristico, Izzat al-Rishq, che negli ultimi anni ha vissuto in Qatar. Il giro è sempre lo stesso e, intanto, vediamo anche una foto del 6 luglio postata da Jinan Hannoun in cui, con un cuore verde accanto, posta sul proprio profilo Facebook, una foto degli occhi di Sheikh Ahmed Yassin, uno dei fondatori di Hamas, poi di Yahya Sinwar, mente dell'attacco del 7 ottobre, di Ismail Haniyeh, capo di Hamas fino al 2024 (anno della sua uccisione da parte di Israele) e Saleh el Arouri, esponente di Hamas, della cui ala militare, le Brigate Ezzedin al-Qassam, fu uno dei fondatori. E, stranamente, il 4 gennaio Hannoun padre ha utilizzato il suo account personale di Facebook per glorificare Yahya Ayyash, il noto terrorista palestinese di Hamas, tristemente noto per aver sviluppato l'uso degli attentati suicidi da parte del movimento e per aver costruito molti degli esplosivi utilizzati negli attacchi, mentre la penultima riga del post di Hannoun è dedicata a Saleh al-Arouri, ucciso in un raid con drone il 2 gennaio 2024. Il post era scritto in arabo: «In questo giorno ebbe luogo il vile assassinio; Misericordia ai martiri; Il leggendario ingegnere martire, che fu una svolta nella storia della resistenza palestinese; Yahya Ayyash Abu Al-Baraa. La Palestina oggi ha un estremo bisogno del tuo spirito patriottico e di vendetta per lo spirito del martire Sheikh Saleh Abu Muhammad. I martiri non muoiono». Sheikh Saleh Abu Muhammad, come riporta il Wall Street Journal in un articolo del 3 gennaio del 2024, sarebbe l'altro nome di Saleh el Arouri, definito da loro come l'uomo di Hamas più vicino a Hezbollah e al movimento rivoluzionario islamico iraniano. Nel mentre, Mahmoud Hannoun, figlio di Mohammad, proprio ieri ha postato sul proprio profilo Instagram una foto di Khalil al-Hayya, uno dei cinque uomini a capo di Hamas, che lui stesso ha definito «sopravvissuto» in riferimento all'attacco in Qatar da parte di Israele. È lui il capo dell'Ufficio politico del movimento nella Striscia di Gaza e principale responsabile della gestione dei negoziati, ed è ora considerato la figura più importante e influente di Hamas al di fuori della Striscia. Insomma, il giro delle “simpatie” di Hannoun verso i terroristi, ora sembra essersi allargato anche ai suoi familiari.
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