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Tutti gli uomini degli ayatollah: crescono gli speaker di Hamas. Da Dibba a Orfini ecco chi attacca il Tempo
Oggi 15-08-25, 08:18
La verità evidentemente fa male e ora Alessandro Di Battista attacca Il Tempo e il suo editore solo per aver detto le cose come stanno: «Questa la prima pagina del Tempo, quotidiano indipendente, così si definiscono. Mi hanno mes so in prima pagina con scritto “c'eravamo tanto Ha mas” come se io avessi delle simpatie per il terrorismo quando ogni giorno combatto il peggior terrorismo al mondo che è il terrorismo sionista, il terrorismo israeliano». Eppure, non siamo noi a parlare di sue simpatie personali: gli abbiamo solo posto una serie di domande a cui lui non ha ovviamente risposto nemmeno in questo video. Avremmo voluto che, invece di attaccarci e parlare di Angelucci come del nostro «padrone», sì, lo ha chiamato proprio così, ci spiegasse perché fosse in missione con l'ABSPP che, come scrive il Dipartimento del Tesoro Usa, è «una finta organizzazione caritativa con sede in Italia, che ufficialmente raccoglie fondi per scopi umanitari, ma che in realtà serve a finanziare l'ala militare di Hamas». Come riporta il sito Infopal, era in «Libano, dal 10 al 15 gennaio 2023; Sud della Turchia, dal 15 al 20 gennaio 2023. Insieme ai rappresentanti e al presidente Mohammad Hannoun, era presente una delegazione italiana composta dall'on. Stefania Ascari e dall'attivista politico e reporter Alessandro Di Battista». Conosce Mohammad Hannoun? Perché ci sono delle foto che li ritraggono insieme? E, se non ha nulla da nascondere, perché ci insulta senza entrare nei dettagli di una questione che abbiamo delineato in modo millimetrico? Ma non è ovviamente l'unico a tentare di intimidirci: anche l'avvocato di Sulaiman Hijazi, tale Luca Bauccio, continua imperterrito in una mirabolante campagna social in cui prova a screditarci. Video in cui chiama il direttore Tommaso Cerno «Sempronio» e la sottoscritta «tizia», più una serie di altre interessanti affermazioni perché ritiene che il quotidiano abbia diffamato il suo assistito semplicemente raccontando quali fossero le persone che frequentava. E sì, tra quelle persone c'era Mohammad Hannoun, uomo che elogiava la vita di Yahya Sinwar, capo dell'ufficio politico di Hamas, mente dell'attacco del 7 ottobre e leader riconosciuto di Hamas: «È stata ingiustamente stroncata» la vita di Sinwar secondo Hannoun e la sua eliminazione «equivale a quella di una qualsiasi donna o di un qualsiasi bambino della terra di Palestina». Persone frequentabili? A parlare proprio di Hamas, in una lunga intervista concessa all'Adnkronos, la segretaria del Pd Elly Schlein che frena su Hamas, bollando come «evidente» il fatto che non possa essere una valida controparte per un cessate il fuoco e una ridefinizione dei territori. Stranamente, però, non ha detto una sola parola sulle foto che ritraggono uomini dell'area dem accanto ad Hannoun o Hijazi. Perché Paolo Gentiloni, Nicola Zingaretti e Roberto Fico, futuro candidato governatore del campo largo alle regionali di novembre in Campania erano con Suleiman Hijazi? E perché, invece, il suo fedelissimo Marco Furfaro e Laura Boldrini erano con Hannoun? Oltre all'alleato Nicola Fratoianni numero uno di Avs? Oltre agli alleati pentastellati? Riceviamo critiche perché gli interessi che andiamo a toccare sono molteplici? Perché, proprio chi parla di trasparenza e la pretende a suon di richieste di venire a riferire in aula alla Premier Meloni, tace dopo settimane di domande rivolte da noi? Se la Schelin fa un passo indietro su Hamas, perché non lo fa rispetto a chi, come Hijazi, dice che «solo chi è palestinese può sapere cosa fa Hamas per noi, Hamas ci aiuta in tutto non solo combatte ma aiuta molto sul sociale, noi siamo contenti di avere Hamas in Palestina»? Concorda o no con queste affermazioni? E, a proposito di Pd, c'è chi, come Matteo Orfini, non ha preso molto bene nemmeno l'altro nostro titolo: «"Nazistelly" è il titolo di prima pagina di un giornale di destra oggi in edicola. All'interno l'articolo è corredato dalle foto dei presunti Nazistelly. Ci sono io insieme a Furfaro, Ruotolo, Tarquinio, Boldrini e Camusso. Si potrebbero dire tante cose per rispondere a quella prima pagina, ma direi che è talmente schifosa da non meritare troppa attenzione». La nostra domanda però resta la stessa: al di là di attacchi e insulti personali, perché non ci fornite spiegazioni nel merito e non chiarite la vostra posizione?
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Il Tempo
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